Retailer, digitale aiuta a superare i problemi della supply chain

Gli investimenti in digitale dei retailer in Italia è stabile al 2,5% del fatturato. Cresce l'attenzione verso soluzioni avanzate nell'ambito della supply chain

Etichette smart e potenziamento dei sistemi di demand, inventory e distribution planning. Sono i due ambiti sui quali si concentrano gli sforzi dei retail italiani sul fronte del digitale. A identificare le nuove tendenze nel settore è l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano

Un anno di consolidamento

Gli analisti segnalano che gli investimenti in digitale da parte dei retail presenti in Italia vive una fase stazionaria, con l’incidenza di questa spesa sul fatturato che nel 2022 si è attestata al 2,5%, sugli stessi livelli dell’anno precedente.
Gli interventi messi in atto riguardano in primo luogo l’ottimizzazione di alcune attività in negozio. Si investe in etichette smart, adottate e/o potenziate nel 2022 dal 18% degli operatori della Penisola, per gestire in modo dinamico e in tempo reale le variazioni di prezzo e garantire la massima trasparenza al consumatore, e si lavora in parallelo all’efficientamento delle attività e dei processi lungo la supply chain.

Superare le difficoltà di approvvigionamento

Da un lato, i retailer sfruttano il digitale per contrastare le difficoltà nell’approvvigionamento di beni e materie prime attraverso lo sviluppo e/o il potenziamento di sistemi di demand, inventory e distribution planning (28%), per effettuare previsioni più accurate della domanda e ottimizzare la gestione dei prodotti lungo la filiera. Dall’altro, puntano a contenere i costi delle operations e della logistica per cercare di recuperare marginalità.

Il post-pandemia

La ripresa del canale fisico, segnala l’Osservatorio, impone una revisione degli store non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche digitale. I chioschi digitali, implementati dal 28% dei top retailer, favoriscono l’approfondimento della conoscenza dei prodotti, mentre le soluzioni di digital signage (23%) attivano una comunicazione più efficace con il cliente. Intanto prendono piede sistemi che migliorano l’esperienza dell’utente come quelli di self scanning (18%). Un altro cantiere di innovazione riguarda il punto cassa: il 33% investe in soluzioni di mobile e contactless payment. “Sta cambia la modalità con cui i retailer fanno innovazione: si prediligono approcci lean, ovvero in grado di garantire la flessibilità necessaria per operare in condizioni di incertezza e adattarsi più rapidamente alle turbolenze del mercato”, sottolinea Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio. Mentre il responsabile scientifico Emilio Bellini segnala la progressiva integrazione online-offline. “Alcuni attori della filiera stanno infatti puntando sul ruolo del digitale per facilitare l’operatività del personale di front-end, altri stanno avviando programmi di formazione sui temi della trasformazione digitale”.

Complessivamente, nel 2022 il valore delle vendite al dettaglio di prodotto totali (online e offline) ha registrato in Italia una crescita del 4,7% rispetto al 2021, mentre il valore degli acquisti online, nella sola componente di prodotto, è cresciuto dell’8% arrivando a 33,2 miliardi di euro.

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