Riciclabilità: poca consapevolezza occorre molta più informazione

I comportamenti dei consumatori nella raccolta differenziata di lampade esauste: insufficiente chiarezza sulle regole e problemi logistici si affiancano ai dubbi sull’effettiva riciclabilità del prodotto (Da Mark Up 187)

R5, è con questa sigla che all'interno dei raggruppamenti Raee - rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche - sono indicate le sorgenti luminose a scarica ovvero le lampade fluorescenti e le sorgenti luminose compatte. Soggette a numerose rivoluzioni produttive (l'ultima in ordine cronologico quella relativa alla cessazione per legge della produzione di lampade a incandescenza di qualsiasi potenza a favore di quelle fluorescenti compatte), le lampadine rappresentano in ogni caso un punto nero nelle attitudini e nei comportamenti degli italiani in merito alla raccolta differenziata. Una pratica poco conosciuta quella della differenziazione che però deve fare i conti con la presenza di mercurio oltre che di componenti quali vetro (l'85% circa), metallo e plastica per i quali occorre una differenziazione in fase di smaltimento. Ed è proprio la presenza di mercurio a far annoverare le lampade fluorescenti nel comparto dei rifiuti pericolosi da cui derivano l'importanza e i vantaggi di un processo di raccolta che permette il riciclo e il successivo riutilizzo del mercurio recuperato. Grazie a impianti di ultima generazione è possibile, infatti, il recupero di tutto il mercurio presente all'interno delle sorgenti luminose che in ogni caso varia a seconda della tipologia di lampada. È possibile ipotizzare, comunque, che per recuperare 100 g di mercurio sia necessaria una tonnellata di rifiuti di lampade fluorescenti.

Un servizio di gestione completa
Con oltre 130 milioni di sorgenti luminose a scarica immesse ogni anno sul mercato italiano, le apparecchiature d'illuminazione costituiscono la tipologia di Raee più numerosa: circa l'80% di tutti i Raee per numero di pezzi, mentre se si considera il peso rappresenta circa l'1% del peso complessivo. Al fine di gestire la raccolta e il trattamento dei rifiuti derivanti da sorgenti luminose e apparecchi di illuminazione nel 2004 si è costituito il consorzio Ecolamp, che riunisce le principali aziende del settore illuminotecnico attive in Italia, che rappresenta oltre l'80% della quota di mercato. Obiettivo principale del consorzio è quello di sviluppare su tutto il territorio nazionale un servizio di gestione completa di tutte le fasi annesse al ritiro, trasporto, riciclo e smaltimento delle apparecchiature di illuminazione in base alla normativa vigente e a logiche di tutela ambientale. Nel solo anno 2009 (iniziativa estesa fino a febbraio 2010) Ecolamp ha raccolto quasi 939.000 kg di lampade esauste in tutta le penisola di cui il 64% proveniente dal conferimento dei privati presso le isole ecologiche comunali e il restante 36% grazie al servizio di ritiro gratuito dedicato agli operatori professionali chiamato Extralamp; la raccolta ha permesso, inoltre, di recuperare circa 100 kg di mercurio. I numeri appena elencati fanno luce sulla pratica della raccolta di lampade esauste, ma di certo sono ancora lontani dal massimo dei risultati ottenibili. Secondo Ecolight solo il 20-25% delle lampadine immesse sul mercato viene ricondotto a un percorso di recupero. Questo probabilmente perché nel consumatore non si è ancora radicata la cultura della raccolta differenziata di lampadine usate. Da una ricerca condotta dal consorzio Ecolamp la voce relativa alla raccolta differenziata di lampadine usate è, infatti, tra le ultime azioni compiute dai consumatori con assiduità: ai primi posti vi sono quelle dei giornali e della carta, della plastica e del vetro, mentre in tema di illuminazione tra le priorità vi sono quelle di spegnere la luce quando si esce da una stanza e utilizzare lampadine a risparmio energetico.

Consumatori alla prova della differenziazione
In base a quanto raccolto dalla ricerca condotta da Ecolamp sulla misurazione delle attitudini e dei comportamenti verso la raccolta differenziata, non vi è un'ampia conoscenza da parte degli italiani sulla possibilità di recupero delle lampadine usate. Sebbene la raccolta differenziata sia una pratica conosciuta e comune, solo il 12,5% dei consumatori è consapevole della riciclabilità delle lampade rispetto al 91,8% per il vetro e il 91,5% per la carta e il cartone. Alla poca conoscenza si aggiungono, inoltre, una serie di problemi che mediamente s'incontrano praticando la raccolta differenziata e che sono lamentati da quasi l'80% del campione: dalla mancanza di spazio in casa per il posizionamento dei raccoglitori all'incapacità nel saper recuperare i contenitori adatti alla raccolta, dalla difficoltà a trovare i punti di raccolta alla complessità nel dover ricordare bene tutte le regole. Da evidenziare, inoltre, come l'assenza sui prodotti sia della composizione sia della modalità di smaltimento del packaging siano giudicati un problema dal 17,9% del campione. Tutti questi vincoli ritenuti una difficoltà all'atto della raccolta differenziata non sono da ritenersi in ogni caso delle considerazioni di principio bensì delle limitazioni di scomodità pratica che non riconducono a resistenze negli atteggiamenti green. All'adesione di principio alla raccolta differenziata fanno seguito, comunque, delle criticità quali, per esempio, la poca chiarezza sulle regole che per l'85,5% degli italiani dovrebbe essere resa più semplice, i problemi logistici connessi alla raccolta casalinga o a quella extra domestica, i dubbi sull'effettiva realizzazione del riciclo da parte delle istituzioni.

L'efficacia della comunicazione
Anche se in tema di comunicazione il nostro paese non brilla per eccessi almeno in materia ambientale (il 78% degli italiani si dichiara non appagato pur essendo in crescita l'esposizione ai mezzi di comunicazione - fonte Gfk-Eurisko), una strategia di informazione chiara e trasparente può richiamare l'attenzione a comportamenti sostenibili anche dal punto di vista dei rifiuti e della loro raccolta differenziata. Pur relativamente giovane rispetto ad altri consorzi, Ecolamp, grazie a una recente campagna informativa, ha saputo rendersi visibile e conseguentemente guadagnare un ruolo di sensibilizzazione ed educazione alla raccolta differenziata. Molti i mezzi usati tra i quali la partnership con la città di Venezia in occasione del carnevale dove Ecolamp ha installato 6 temporary store per la diffusione di informazioni, ha allestito la mostra Lamp&RiLamp, ha bandito il concorso fotografico Love game.

Allegati

187-MKUP-Eco-Lamp

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