Riva, dalla tradizione la fiducia nell’innovazione

Una produzione che guarda a carni libere da antibiotici e lavorate nel più alto rispetto della qualità: per il mercato domestico e l'export

Cinquant'anni di storia alle spalle, il Salumificio Fratelli Riva nasce a Molteno, nel cuore della Brianza, per iniziativa dei fratelli Umberto e Luciano Riva che, dopo esser stati dipendenti di un'azienda del settore, decidono di mettersi in proprio per produrre carne e salumi. Nel 1969 inaugurano il macello a ciclo completo e dal salumificio esce ogni tipo di insaccato, arrivando a lavorare 150 suini la settimana. Agli anni Novanta risale la scelta strategica di specializzarsi: dismessa l’attività di macellazione, ci si focalizza sulla produzione di prosciutto cotto, prodotto leader del mercato italiano e fiore all'occhiello dell'azienda brianzola (anche 11 mila prosciutti cotti alla settimana, ai tempi del vecchio stabilimento). Inoltre, si iniziano in quegli anni le forniture alla gdo, in modo dedicato e continuativo. Con il nuovo impianto produttivo, messo in costruzione a partire dal 1996, si arriva quindi alla produzione di circa 30 mila prosciutti cotti la settimana. Uno stabilimento che, dal 2007, è inoltre ampliato con una nuova area dedicata alla produzione di cotto per l’affettatura e alle sale bianche per la porzionatura dello stesso. Dal 2010, Luciano lascia e l'azienda resta in mano a Umberto e ai suoi figli, Chiara, Letizia e Giuseppe.

Oggi la lavorazione settimanale di Salumificio Fratelli Riva arriva a circa 50 mila cosce suine, lavorate per distribuire prodotti tradizionali come bresaola e salame (quello tipico “brianzolo”) e altri più recenti, come porchetta, pollo e tacchino arrosto. A entrare nei dettagli di produzione e strategie è Giuseppe Riva, amministratore delegato.

Giuseppe Riva, amministratore delegato

“Il Salumificio Fratelli Riva produce prosciutto cotto a proprio marchio e in mdd: l'85% delle vendite in gdo, il restante 15% grossisti, Horeca e Normal Trade. Sono circa 12.800 le tonnellate di prosciutto cotto, 850 quelle di salame, 150 quelle di bresaola. L’attività del nostro gruppo è sempre stata focalizzata sul mercato domestico, con una quota di export crescente negli ultimi anni, prevalentemente focalizzato sui mercati limitrofi alla nostra sede produttiva. Storicamente i nostri mercati di riferimento, considerata anche la qualità del prodotto, sono stati l’Austria e la Germania. Negli ultimi mesi, sono cresciuti i contatti con la Croazia, l’Albania e la Romania, sui quali abbiamo implementato la presenza attraverso una rete gestita da un nostro agente. In generale abbiamo riscontrato un progressivo interesse della gdo straniera. Per questa ragione, una volta completata la gamma di prodotti da banco, penseremo ad una mirata penetrazione su alcuni mercati esteri, presso i quali crediamo che il nostro prodotto di alta qualità possa riscontrare apprezzamento e interesse. Abbiamo intenzione di partecipare, appena sarà allentata la stretta dovuta alla grave pandemia, ad alcune manifestazioni di settore che si svolgono in Europa, Parigi ed Amsterdam in primo luogo.
La nostra azienda coniuga la passione per la tradizione e la fiducia verso l'innovazione. Concetti che trovano realizzazione concreta in molte ricette con le quali prepariamo i nostri prodotti (da ultimo, il prosciutto cotto Alta Qualità Umberto) e negli investimenti che annualmente sosteniamo per sviluppare la produzione e arricchire la nostra offerta. La crescita passa attraverso l’utilizzo di carni di alta qualità, provenienti da allevamenti di suini mai trattati con antibiotici, con i quali realizziamo salumi che si rifanno alla tradizione italiana. I prodotti che riscontrano, anche in questo particolarissimo momento, maggior interesse da parte dei consumatori sono il prosciutto cotto alta qualità e quello siringato in vena, una metodologia di preparazione e cottura che riporta alle ricette di cinquant'anni or sono. Ci fa piacere riscontrare come in questa fase anche la nostra offerta di un packaging rispettoso dell’ambiente per la significativa percentuale di utilizzo della plastica (-80%) ha convinto i consumatori e la stessa gdo. Cambiamenti nella modalità di consumo che credo si manterranno anche nel momento in cui si allenterà la stretta dovuta alla pandemia.

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