Salmone selvaggio, dall’Alaska alle tavole italiane

Alaska Seafood Marketing Institute lo propone ai retailer italiani in occasione del culmine stagionale delle festività di fine anno

Sono cinque le specie di salmone selvaggio oggetto della pesca commerciale in Alaska: reale, rosso, argentato, keta e rosa. A parlare di questo “gioiello del Pacifico” per proporlo sulle tavole degli italiani, dicono come portata immancabile per le imminenti festività natalizie, è ASMI - Alaska Seafood Marketing Institute, un'associazione interprofessionale per la promozione dei prodotti ittici dell’Alaska, con sede europea anche a Barcellona. Tra i principali partecipanti al programma “Market Access” gestito dal Servizio Estero del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, ASMI si occupa di programmi educativi, di ricerca e pubblicitari per far conoscere in tutto il mondo la pesca sostenibile di salmone, ma anche di pesce bianco (tra cui, ad esempio, anche il merluzzo del Pacifico).

Seafood 

Proposto dagli stuzzichini da aperitivo agli antipasti, dai primi ai secondi, come un tocco “en rose” di raffinata eleganza per i menù delle feste (e non solo), il salmone selvaggio dell'Alaska è una materia prima, ricca di nutrienti e fonte di proteine povere di grassi – spiegano – che può esser servito affumicato oppure che “in questo periodo dell’anno è disponibile surgelato in quanto, in Alaska, la pesca è regolamentata da rigorose leggi dello Stato che ne definiscono le tempistiche e le quantità, così che il periodo in cui è possibile consumarlo fresco rimane stabilito da giugno a ottobre. Tuttavia, i metodi di lavorazione sono tali da non interferire minimamente sulla qualità e sul sapore del pescato che, anche surgelato, mantiene inalterata la sua naturalità”.

La filiera

Acque che si assicurano fresche e pulite. Un'alimentazione sana fatta di plancton e piccoli crostacei, incontaminati. Carni, sode e magre. Vengono descritte come peculiari dell’habitat in cui il salmone selvaggio sviluppa il suo percorso di vita. Lo chiamano così il “salmone sostenibile”. In Italia operano importatori, importatori/trasformatori e soli trasformatori che rendono il panorama di riferimento complesso e variegato e ricco di opportunità. Buona anche la diffusione del prodotto presso le varie insegne della gdo.

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