Scenari Immobiliari, la Lombardia traina le vendite in Italia

Nel 2019 le transazioni nel mercato lombardo (153.000) corrispondono al 23% degli scambi totali in Italia. Milano è la piazza principale della regione con una quota di compravendite del 18% rispetto al totale del territorio e al 66% se si considerano solo i capoluoghi

Complice la  capacità di produrre innovazione e risultati economici positivi, la Lombardia si conferma la locomotiva del mercato immobiliare italiano sia in termini di compravendite sia rispetto alle quotazioni.

È questo il quadro emerso dal Rapporto 2019 sul Mercato immobiliare della Lombardia, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Casa.it.

"In particolare, l’andamento del mercato milanese –ha detto Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari– ha irradiato benessere in tutta la regione soprattutto per merito di due trend positivi: quello economico e quello relativo all’immigrazione che, nell’area di Milano, registra ancora flussi in crescita. Studenti, ricercatori, mondo della scienza e della formazione riconoscono il capoluogo meneghino come polo d’eccellenza. Sono persone che arrivano, affittano, comprano e consumano. La tendenza è destinata a rallentare un po’ nei prossimi anni, quando il fenomeno comincerà a interessare le città satelliti come, ad esempio, Como, Varese e Pavia".

Passando ai numeri, le compravendite in Lombardia hanno segnato nel 2019, rispetto al 2018, una crescita del 13,3% contro il 9,8% della media nazionale, collocando la regione al primo posto in Italia per numero di scambi. Per il 2020 tale incremento, si stima, dovrebbe salire al 14,4% a fronte di una crescita nazionale del 9,1%.

In valore assoluto, nel 2019 le transazioni nel mercato lombardo sono state 153.000, pari al 23% degli scambi in Italia. Per quanto riguarda, invece, il giro d’affari, su 15 miliardi di euro di fatturato dei capoluoghi, 12 miliardi sono stati realizzati a Milano.

Quadro positivo anche sul fronte delle quotazioni che, dopo un calo intorno al 6%, registrato tra 2007 e 2015, sono tornate a crescere già a partire dal 2016, con tre anni di anticipo rispetto al resto d’Italia.

Il primato di Milano

Milano è il mercato principale della regione con una quota di compravendite del 18% rispetto al totale del territorio e al 66% se si considerano solo i capoluoghi. In termini di fatturato, e sempre considerando solo i capoluoghi, sotto la Madonnina si realizza l’82% del giro d’affari, mentre le quotazioni medie si attestano sugli 8.800 euro per mq in centro, sui 5.550 euro/mq nelle zone semicentrali per arrivare ai 3.200 delle zone periferiche.

Seguono, quasi a pari merito, Brescia e Monza con, rispettivamente, 2.750 e 2.050 transazioni. Monza, tuttavia, con un fatturato di 519 milioni di euro, supera Brescia ferma a 442 milioni. I prezzi medi di Brescia si attestano su 1.800 euro/mq, con punte di 4.000 euro. A Monza i valori medi sono pari a 3.500 euro/mq in centro e 2.400 euro nelle zone semicentrali.

Al quarto posto, per fatturato e per numero di scambi, troviamo Bergamo, dove il costo del mattone parte mediamente da 1.100 euro/mq sino a più di 5.000 per immobili di buona qualità. A Como, nel 2019, le compravendite sono state pari a 1.350 (3% del totale regionale), con valori medi tra 1.700 euro/mq della periferia ai 4.750 del centro, mentre a Varese, dove le quotazioni medie per unità abitative di buona qualità vanno dai 1.650 euro mq della periferia sino ai 3.550 del centro, sono state realizzate 1.080 transazioni.

Tra Cremona, Lecco, Lodi, Mantova e Pavia, ognuna con l’1% degli scambi totali, è Pavia che guida la classifica con 1.260 transazioni. I prezzi medi variano da 1.000 a 2.750 euro/mq a Cremona, tra 1.150 e 3.500 euro/mq a Lecco, tra 1.000 e 2.400 a Lodi, tra 1.000 e 2500 euro/mq a Mantova e tra i1.400 e 3.600 al mq a Pavia. Mantova è l’unica città dove i valori non sono cresciuti e, anzi, nelle zone periferiche, hanno perso un 5% rispetto al 2018. Fanalino di coda, Sondrio con prezzi di vendita medi che vanno da 950 euro/mq della periferia a 2.600 in centro.

Mercato non residenziale

Sul fronte del mercato non residenziale, in termini di investimenti istituzionali, la Lombardia ha drenato negli ultimi 10 anni il 45% del risorse, dato salito a circa il 50% nel 2019. Gli uffici in regione hanno beneficiato del 70% degli investimenti, mentre al commerciale è andata una quota del 16%.

Con il Rapporto 2019 è stato introdotto il tema della rigenerazione urbana, sulla base della legge regionale 18/2019. Obiettivo: capire quali possano essere le ricadute nel mondo del residenziale. La legge punta a incentivare la rigenerazione tramite il recupero e il riutilizzo del patrimonio dismesso mediante una semplificazione delle procedure, a ridurre il consumo di suolo e a migliorare la compatibilità ambientale di tutta la filiera edilizia. Solo nel Milanese, dice il Rapporto, il possibile impatto diretto sul mercato immobiliare si stima in circa 1,95 miliardi di euro con ricadute positive nelle zone oggetto di rigenerazione quantificabili in un incremento dei valori tra il 7,5% e il 12,5%.

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