Secondo la ricerca presentata da Scenari Immobiliari al Forum di Santa Margherita, gli edifici “green” valgono dal 2% al 10% in più e producono incrementi di canone compresi tra 2% e 8%

Investire nell’edilizia sostenibile conviene sempre più. Un investimento in un’operazione immobiliare sostenibile comporta incrementi di costi di costruzione o di ristrutturazione fra il 5% e il 10% del totale, ma produce incrementi di valore (tra il 2% e il 10%), canoni sensibilmente superiori (tra il 2% e l’8%) e forte diminuzione dei tempi di vendita (da 8 a 4 mesi). È quanto emerge dal primo osservatorio "Il costruito per gli uomini del domani; osservatorio sulla sostenibilità ambientale: focus sull’efficienza energetica e sulla sicurezza", presentato a Santa Margherita Ligure da Scenari Immobiliari durante l'edizione n.25 del Forum Scenari e realizzato in collaborazione con Johnson Controls.

QUANTO VALE DI PIÙ UN EDIFICIO “GREEN”

Abitazioni Uffici
Incremento del valore +2%/+10% +5%/+12%
Incremento dei canoni +2%/+8% +7%/+23%
Riduzione dei tempi di vendita Da 8 a 4 mesi Da 12 a 3 mesi

Le variazioni sono calcolate rispetto ai risultati ottenuti da edifici che si attengono ai requisiti minimi di prestazione energetica previsti dalla normativa vigente.
Fonte: Scenari Immobiliari

La maggior parte degli interventi che hanno comportato un incremento dell’efficienza degli edifici si è concentrata sul patrimonio residenziale: questo grazie alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa italiana, in risposta alle direttive europee finalizzate a facilitare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Solo di recente la manutenzione straordinaria degli immobili ha mostrato un costante incremento degli investimenti, a fronte di stabili contrazioni negli altri settori dell’edilizia.

"Nel caso di una ristrutturazione -commenta Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari- il costo degli interventi green è mediamente di 40 euro al metro quadrato. Nelle sole città italiane, con un patrimonio costruito dopo il 1946 di circa 18 milioni di abitazioni, questo comporterebbe un investimento aggiuntivo di 40 miliardi di euro e un incremento del valore non inferiore a 100 miliardi".

"Gli edifici sono propulsori fondamentali della domanda di energia e in Italia -afferma Francesco Giaccio, direttore generale di Johnson Controls Building Technologies & Solutions Italia- e quelli con oltre 40 anni di vita, che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, rappresentano il 70% del totale, costituendo da un lato una problematica, ma anche una grande opportunità. Prendendo in considerazione lo stato dell’arte, l’Osservatorio analizza i vantaggi che la tecnologia può offrire a sostegno dell’attuale ripresa immobiliare, confermata dalla crescita del fatturato nazionale annuo (+2,5%) nel 2016 e dall’aumento del 4% stimato per il 2017".

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome