Se Le Focaccine dell’Esselunga diventano una hit virale (e involontaria)

Quando uno user generated content particolarmente riuscito dà vita a un positivo marketing involontario

"Le foccacine dell'Esselunga sono buonissime, sì sono buonissime, non ne posso fare a meno, chissenefrega del Dom Pero, tanto ci sono le focaccine dell'Esselunga che sono buone, anzi oso dire super buone. Unte il giusto, che ti facciano sentire il gusto".
Il testo non è certo dei più elaborati, come prevede del resto il genere trap, (sottogenere del rap), ed è alquanto probabile che le stesse parole messe in un jingle pubblicitario ci avrebbero fatto venire il latte ai gomiti.

La canzone Le Focaccine dell'Esselunga, invece, proprio per il suo tono da parodia nei confronti di alcuni standard musicali moderni, ci fa ridere in pieno stile "trash", tanto che su Spotify è in vetta alla classifica dei pezzi virali e su YouTube, dopo un giorno dalla pubblicazione, ha raggiunto le 100mila visualizzazioni.

Nei credits riportati sotto al video dell'interprete Oel, autore di fatto sconosciuto, si leggono i nomi di regia, assistenti e direttore di produzione (Antonio Zappadu), con scritta finale "grazie a Esselunga per aver messo a disposizione la location dove è stato realizzato il video". Le teorie su chi stia dietro all'operazione, comunque, non mancano. C'è chi fa il nome di RadioDeejay e chi della stessa Esselunga, che interrogata da Mark Up tuttavia smentisce di aver organizzato la cosa, pur essendo altrettanto divertita dall'evento e avendo fornito lo store per le riprese.

Si tratterebbe quindi di una sorta di user generated content particolarmente riuscito che ha dato vita a un positivo marketing involontario. Parliamo infatti di un linguaggio capace di coinvolgere con goliardia e umorismo non tanto gli odierni responsabili d'acquisto della generazione Baby Boomers, quanto i più giovani e i Millennials (top-acquirenti del domani).

A conferma il fatto che il video musicale fosse già stato lanciato in una versione non ambientata nel punto di vendita Esselunga, dove solo dopo il successo ne è stato girato un altro. Si tratta comunque di un esempio di come la brand identity possa beneficiare di una comunicazione auto-ironica che, invece di tentare una replica dello standard mainstream (come nel caso di quegli adv che inseguono la qualità filmica senza riuscirci), funziona meglio con una chiave espressiva propria.

E proprio perché il tutto pare essere stato un dono casuale: aziende, prendete nota per il futuro.

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