Second Life, dallo scarto al packaging di lusso con L’Oréal

Second Life, prodotti per una economia circolare indirizzata al lusso
L’Oreal Italia in collaborazione con Icma Sartorial Paper, per carte e cartoncini creativi per il packaging di alta gamma, e Maggioni Type per il pop

Si chiama Second Life, il progetto che L’Oreal Italia ha realizzato in collaborazione con Icma Sartorial Paper, azienda specializzata nella realizzazione di carte e cartoncini creativi per il packaging di alta gamma, e Maggioni Type, realtà attiva nella produzione di materiali POP e progetti di stampa speciali. Il progetto ha come obiettivo la riduzione dell’impatto degli scarti provenienti dagli imballaggi industriali cellulosici di L’Oréal Italia. In pratica, si tratta di riqualificare prodotti destinati al macero, trasformali in “materie prime” per realizzare nuove linee di packaging di lusso. “Per prima cosa -spiega Marco Nigrelli, Sales & Marketing Director di Icma Sartorial Paper-, abbiamo individuato, analizzato e accumulato il macero di L’Oréal Italia e siamo stati fortunati perché fanno bene la raccolta differenziata. Quindi attraverso specifici processi di nobilitazione e utilizzando inchiostri ad acqua, Icma ha trasformato carte normalmente impiegate nel packaging industriale in carte ad alto valore estetico per il packaging di lusso. Sono nate carte creative che possono passare immediatamente alla fase di rivestimento di scatole e di materiale espositivo per il punto vendita”. Il progetto pilota è stato realizzato utilizzando circa otto tonnellate di scarti di L’Oréal Italia che hanno permesso di realizzare una quantità quasi analoga di carta rigenerata.
Il processo di recupero è interamente tracciato, dall’individuazione dello scarto al prodotto finito. Inoltre, gli scarti sono inviati direttamente in cartiera e sono immessi nel processo produttivo di nuova carta senza sottoporli al passaggio intermedio della produzione della pasta di cellulosa vergine o riciclata, lavorazione che impiega prodotti chimici, energia e acqua. In questo modo si riduce il numero delle fasi di lavorazione rispetto alla routine del processo. Altro vantaggio è l’accorciamento delle distanze: tutta la filiera produttiva è in Italia. “Presto -sottolinea Carmen Carulli, direttore acquisti di L’Oréal Italia-, passeremo dalla fase sperimentale a una procedura standard e il passo successivo sarà convincere il Gruppo L’Oréal ad adottare soluzioni simili: ma non sarà difficile considerando l’attenzione che il nostro Gruppo ha da sempre per l’ambiente”. I primi prodotti ricavati dal processo Second Life saranno visibili già dal prossimo autunno, appunto nella forma di confezioni e piccoli espositori - probabilmente in bianco rispetto al nero attuale - e sosteranno il lancio di un nuovo profumo “green” di L’Oréal.  Le confezioni saranno completate da frasi che contribuiranno ad attirare l’attenzione dei consumatori e ad accrescere la loro sensibilità verso la questione ambientale.

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