Ancd-Conad ha presentato l'11° Rapporto sulla legislazione commerciale: al centro del dibattito, la necessità di semplificare processi e normative

"Abbiamo bisogno di certezze e semplificazione, ma viviamo nella complicazione e nell’incertezza". Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, ha icasticamente riassunto il succo del problema oggi per i retailer come Conad, e per tutta la distribuzione al dettaglio: perché, quando si parla di necessità di semplificare processi, autorizzazioni e punti decisionali della catena amministrativa, tutti i retailer, tutte le insegne sono allineati, da Ancc-Coop a Federdistribuzione, da Ancd a Confcommercio. Nella presentazione dell’edizione precedente, quattro anni fa, il tema dominante si presentava già ben chiaro: l’eccesso di burocrazia (problema particolarmente sentito dal retail) rallenta lo sviluppo e le liberalizzazioni. Pugliese ha ricordato la figura dell'imperatore Giustiniano, citazione quanto mai attuale in quest'anno di celebrazioni dantesche (il 700° dalla morte del Poeta), visto che a Giustiniano viene dedicato un intero canto del Paradiso (il sesto). Giustiniano dice "d'entro le leggi trassi il troppo e'l vano" (Par.VI, 12). Ecco, secondo Pugliese, ci vorrebbe un nuovo Giustiniano per riformulare in chiave di semplificazione l'intero corpus normativo che riguarda direttamente le attività della distribuzione.

Francesco Pugliese

La presentazione dell’11° Rapporto sulla legislazione commerciale da parte di Piero Cardile, responsabile legislazione e ufficio studi Ancd-Conad, e Piero Castaldo, professore ordinario del dipartimento marketing dell’Università Bocconi, è suggellata da 4 proposte-richieste per il Paese, che riportiamo direttamente in questa slide:

 

Secondo Francesco Pugliese non è ancora ben diffusa nella classe politica la consapevolezza del peso che la distribuzione detiene nell’economia concreta del paese: come ha ricordato Piero Castaldo, retail+servizi rappresentano il 74% del Pil 2020, e la distribuzione moderna alimentare è il primo canale di acquisti per gli italiani, con un fatturato di 143 miliardi di euro.

"Leggendo il documento del Pnrr -ha aggiunto Pugliese- ho incontrato la parola distribuzione solo 2 volte. E questo la dice lunga su quanto e come il nostro settore sia conosciuto e valorizzato, anche se il Pnrr descrive e analizza settori nei quali la Gdo è molto attiva e coinvolta". La distribuzione ha un ruolo e un peso cruciali anche nella filiera agroalimentare italiana che rappresenta il 25% del Pil nazionale con 538 miliardi di fatturato e 3,8 milioni di persone occupate.

Una rivoluzione culturale

Secondo Ancd-Conad, e lo ha ribadito Piero Cardile in un’ottima sintesi, "ci vuole una rivoluzione culturale: bisogna riscrivere le regole del gioco: poche, chiare, e applicabili sull’interno territorio nazionale".  Fra le azioni concrete, Cardile cita l’adozione del principio di responsabilità (accountability) -e la normativa su aperture e orari degli esercizi commerciali è un esempio virtuoso- e l’eliminazione dei controlli ex ante, già presente nella legislazione (art. 34, DL 201/2011), ma non applicato in modo rigoroso.

Ma si può compiere questa rivoluzione solo con un decreto? No, secondo Martina Nardi, presidente della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera. "L’Italia ha 160.000 leggi e norme, 70.000 delle quali sono dello Stato centrale". Quindi c’è obiettivamente un problema di sovrapproduzione legislativa. E a questo problema contribuiscono anche le regioni "sul cui muro di gomma rimbalzano spesso le nostre leggi. Ma non basta un decreto per semplificare tutto, ci vuole un intero processo politico e culturale".

Martina Nardi, presidente della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera

Da quanti anni si parla di semplificazione? Almeno dai tempi di Monti: ma sono almeno 15-20 anni che si discute di semplificazione spesso in combinazione tematica con le liberalizzazioni. Lo sviluppo galoppante dell’eCommerce nel 2020-2021, favorito dai lockdown, ha riattizzato una polemica già ben presente e vivace prima della pandemia. Bisogna però stare attenti a non cadere nell'altro estremo. Come ha notato Alessandro Noce, Agcm, riguardo la concorrenza tra Gdo fisica e eCommerce, è necessario creare pari condizioni di business tra operatori del canale fisico-tradizionale e eCommerce, semplificando per liberare dai fardelli burocratici il commercio fisico, non per ostacolare Amazon o altri competitor.

Il peso di Conad nel sistema distributivo italiano

Alessandro Beretta, segretario generale Ancd-Conad, ha ricordato l'importanza del sistema Conad nel mondo produttivo e distributivo della filiera agroalimentare: "Con vendite di 15 miliardi di euro siamo il primo gruppo distributivo italiano, costituito da 5 grandi cooperative di 2.000 imprenditori presenti con i loro negozi dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, con forte radicamento nei piccoli centri urbani, in comuni con meno di 5.000 abitanti.

 

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