Sempre più italiani bevono acqua unbranded

Esperti – Eppure nel nostro paese i consumatori, pur dichiarandosi ecologisti, faticano ad adottare comportamenti sostenibili se questo comporta qualche sacrificio. (Da MARK UP 186)

1.
Dai consumi di acqua confezionata in bottiglia ai consumi
di acqua del rubinetto
2. Per un atteggiamento più ecologico e consapevole


I consumatori italiani dichiarano nei sondaggi di essere dei grandi difensori dell'ambiente, ma in realtà i loro comportamenti sul mercato sono ben poco ecologici. La fatica e l'impegno richiesti dalla tutela dell'ambiente scoraggiano nelle persone l'adozione di comportamenti tesi a proteggere la natura. E i consumatori italiani, a differenza dalla maggior parte dei loro colleghi europei, preferiscono continuare a ignorare tali comportamenti. Lo dimostra il caso dell'acqua. Siamo infatti da sempre uno dei popoli più orientati verso il consumo dell'acqua confezionata in bottiglie di plastica. Il che produce delle notevoli conseguenze sull'ambiente, rovesciando in esso un'enorme quantità di bottiglie che devono necessariamente essere smaltite dopo il consumo.

Le ragioni del forte consumo italiano di acqua in bottiglia sono molteplici, ma riconducibili soprattutto a un radicale sentimento di sfiducia verso le istituzioni (e dunque verso coloro che dovrebbero garantire la purezza dell'acqua che arriva nelle abitazioni attraverso il rubinetto). Il forte consumo di acqua in bottiglia ha però probabilmente a che fare anche con la capacità di funzionare come un segnale relativo al benessere raggiunto, un segnale importante in un paese come l'Italia che ha avuto uno sviluppo industriale e consumistico ritardato. Infatti, nella precedente situazione di povertà si poteva bere soltanto l'acqua del rubinetto. Tutt'al più si aggiungeva una polverina che consentiva di avere le bollicine. Con l'arrivo del benessere ci si è potuti finalmente permettere di avere sul tavolo tutti i giorni una bottiglia d'acqua. Una bottiglia di solito doppiamente gratificante perché firmata e garantita da una marca importante.

Atteggiamenti
più consapevoli

Una parte dei consumatori italiani sta però cominciando a essere consapevole dei problemi dell'ambiente e a modificare di conseguenza i suoi atteggiamenti verso l'acqua confezionata in bottiglia. I consumatori cioè prendono consapevolezza che consumare l'acqua del rubinetto produce minori danni all'ambiente. Ma probabilmente si sono anche accorti che, comportandosi in questo modo, ottengono dei vantaggi in termini di comodità, in quanto evitano di dover trasportare fino a casa pesanti pacchi di bottiglie. Resta il fatto che i consumatori sono ritornati a bere l'acqua che sgorga dal rubinetto. Un'acqua la cui purezza è spesso superiore a quella dell'acqua in bottiglia, come è stato certificato da numerose indagini. Ma la sfiducia e i sospetti sono duri a morire. Ecco allora i consumatori ricorrere a filtri purificanti collocati sotto i rubinetti. Oppure a caraffe in plastica, che consentono di effettuare un accurato filtraggio. Oltre alle motivazioni di tipo ecologico, in questa scelta gioca un ruolo anche la possibilità di disporre di un'acqua benefica per la salute e assolutamente garantita perché la si è prodotta personalmente. A cui si deve aggiungere anche il piacere che il consumatore prova quando riesce a fare qualcosa con le sue mani. Certo, anche in ciò c'è una componente di fatica: cambiare periodicamente il filtro sporco. I consumatori italiani divenuti consapevoli dell'ambiente saranno disposti a continuare a fare questo piccolo sacrificio? Oppure, calato l'entusiasmo derivante dall'arrivo di novità come i filtri per i rubinetti o le caraffe filtranti, torneranno a comportarsi come tutti gli altri?

*Università Modena
e Reggio Emilia

Un impegno proiettato nel tempo

  • Gli italiani consumano da tempo molte bottiglie di acqua confezionata.
  • Oggi una parte dei consumatori è consapevole dei problemi causati dall'ambiente e comincia a consumare acqua di rubinetto trattandola con filtri purificanti e caraffe filtranti.
  • Ma comportamenti ecologici come questi richiedono un impegno di tempo che non sempre il consumatore è disposto ad accettare.

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