Roberto Zoia Cncc
Roberto Zoia, presidente (confermato per il 2023-2026) del Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali)
Fra le iniziative più recenti del Cncc, illustrate dal suo presidente Roberto Zoia, spiccano le raccomandazioni 
sul risparmio energetico. Da Mark Up 314

Meno di due mesi fa il Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) ha presentato le linee guida per i comportamenti virtuosi in materia di risparmio energetico: l’obiettivo principale è puntare a una diminuzione dei consumi del 10% rispetto alla precedente stagione invernale. Tutte le principali proprietà immobiliare si stanno adeguando a questo parametro, da Klépierre a Nhood. Gli impianti di riscaldamento e condizionamento dovranno essere impostati tra 17° C e 19° C in inverno e tra 24° e 27° in estate. Sugli impianti di illuminazione si chiede alla comunità uno sforzo ulteriore: ridurre i consumi di oltre il 20%, anche attraverso lo spegnimento di insegne esterne e interne. Roberto Zoia, presidente di Cncc, è consapevole che questi obiettivi richiederanno una diffusa ed efficace comunicazione anche periferica, a livello di centri commerciali sul territorio. Anche i tenant (i punti di vendita) possono fare molto in termini di educazione e informazione.

Siete riusciti a convincere tutti i vostri soci su queste misure?
Abbiamo condiviso con tutti i centri commerciali nostri soci la necessità di dotarci di questo sistema di autocontrollo per il risparmio energetico. Come spesso accade, all’inizio c’è stata qualche resistenza, ma spiegando la validità e l’esigenza degli interventi che proponiamo, alla fine ci siamo riusciti. Alle raccomandazioni già condivise con i tenant, seguirà un’idonea comunicazione ai clienti, per abituarli al fatto che questo inverno troveranno 18 gradi, quando erano abituati a 20-21. Bisognerà fare alcune eccezioni, per esempio l’abbigliamento non può tenere 17°, perché ci sarebbe un evidente disagio per le persone nei camerini; ma penso che ormai siamo un po’ tutti rassegnati a fare qualche sacrificio, visto che è opportuno dare un senso di sobrietà. Inoltre, ogni centro si farà carico presso gli operatori di sollecitare lo spegnimento delle insegne. Questa esigenza di parsimonia energetica nasce dal caro-bollette, ma è in linea con quanto avevamo già formulato nel Manifesto della sostenibilità pubblicato nella primavera 2021. Quindi, queste raccomandazioni sulle azioni necessarie per il risparmio energetico in loco sono frutto di un percorso comune e coerente con quanto deciso da tempo.

Il caro-bollette ha colpito più i tenant o le proprietà?
Tecnicamente i retailer pagano sia il loro consumo privato, sia pro quota il consumo relativo alle parti comuni. Tutte le proprietà stanno conducendo azioni di mitigazione sulla parte condominiale, e in più tagliando altri costi. A livello di forecast 2022 i costi condominiali non sono aumentati di tre volte: siamo sul +10% perché si sono fatti altri risparmi, non solo riducendo i kwh, ma tagliando su altre voci di costo. La riflessione in ambito Cncc verte attualmente sul tema degli orari: la chiusura mezz’ora prima è un doppio beneficio sul piano energetico e in termini di costo del personale, anche se al momento la gdo è un po’ restia alle chiusure anticipate. Di sicuro non si parla di chiusure domenicali. Su questo il fronte è unito: valutiamo l’efficacia di iniziative orizzontali come una riduzione degli orari. D’altronde nei fine settimana, l’industria dei centri commerciali sta raggiungendo di nuovo risultati davvero ottimi, registrando in alcune strutture anche 50.000 visitatori in un solo giorno festivo. Nell’ambito dei tagli orizzontali bisogna, inoltre, valutare la tipologia di attività: per esempio, la ristorazione vive anche, e spesso solo, la sera. Ma c’è un problema non meno grave.

Quale?
Purtroppo al momento (30 settembre 2022, ndr) il commercio non è considerato energivoro dal Decreto Aiuti. L’industria, che rientra nelle attività energivore, ha diritto a crediti d’imposta fino al 50%, mentre le non energivore si fermano a un massimo del 30%. Stiamo lavorando affinché il commercio sia riconosciuto come settore energivoro, anche perché noi occupiamo tante persone.
Un altro problema è la mancata emanazione del regolamento sulle comunità energetiche, che sono una parziale risposta, perché ricevere aiuti in quanto comunità energetica ci consente di collegare l’impianto di rinnovabili anche ai singoli operatori commerciali, con tutti i benefici per questi ultimi in termini di risparmio energetico.

Il nuovo Governo si farà carico di queste istanze?
Adesso è presto per dirlo. Il Cncc è governativo per definizione, non siamo un’associazione di categoria, dobbiamo solo impegnarci per il bene dei centri commerciali. Durante i mesi difficili del covid abbiamo dialogato con tutte le forze politiche, senza trascurare l’opposizione: il dovere di un’associazione è portare le proprie istanze a 360° sul piano politico, a prescindere da chi è al potere in un dato momento. Oggi Cncc e Confcommercio sono in sintonia su tanti argomenti, come quello del caro-energia; e uno dei temi comuni è insistere sul far riconoscere il retail come attività energivora. Il nostro approccio continuerà ad essere ispirato al dialogo e, per questo, auspichiamo un incontro con la politica per portare istanze ragionevoli e utili, come la transizione ecologica e il risparmio energetico invernale.

Gli scenari nell’industria centri commerciali. Rosei o foschi?
Dopo quattro mesi di crescita, il full year 2022 sarà ai livelli del 2019. Vedremo, a dicembre, quando l’Istat produrrà i dati completi, l’effetto inflazione sulle varie categorie, a parità di fatturati. Un calo dei consumi lo dobbiamo mettere in conto. Ma il modello centro commerciale sta funzionando: nel 2020 eravamo preoccupati che non fosse più attuale, invece la gente è ritornata, anche se il numero di passaggi/visitatori (footfall) al momento è ancora leggermente non allineato al pre-Covid. Lo scontrino medio è però aumentato, ma dobbiamo concentrarci sugli ingressi per supportare le attività di ristorazione che hanno bisogno di flussi importanti.

Portate a Mapic Cannes anche questi temi?
Partecipiamo, come sempre, a Mapic Cannes che, quest’anno anno, ha fatto il pieno. Il secondo giorno è previsto il nostro convegno istituzionale con interventi legati alla sostenibilità e a quello che stiamo facendo con la Comunità europea e l’associazione europea dei centri commerciali. Abbiamo previsto anche interventi focalizzati sulla finanza verde (green) perché il mondo bancario e finanziario in generale è sempre più attento alla sostenibilità e il nostro settore dovrà presentare asset Esg-compliant per fruire di leve finanziarie: è un trend inarrestabile.

Investimenti: si muoverà qualcosa nel 2023?
Considerando la resilienza, la velocità di ripresa, l’attenzione ad ambiente e Esg dimostrate negli ultimi due anni, penso che nel 2023 ci sarà un ritorno degli investimenti internazionali sui centri commerciali: i rendimenti sono più interessanti di altre asset class, come la logistica che, attualmente, presenta rendimenti difficilmente sostenibili nel lungo termine, o agli uffici che, appena si esce dalle grandi città, diventano un’incognita. Nel 2022 il mercato è stato fermo, con transazioni sull’high street e i supermercati. Nel 2023 si cominceranno a vedere deal anche sulle gallerie, in quanto il retail è ancora appetibile. Oggi il costo del denaro indurrebbe ad abbassare i prezzi, per contro ci sono rent che cresceranno in automatico e, di conseguenza, al momento non c’è ancora grossa pressione sui valori.

ripresa

Nel mese di agosto, i fatturati Cncc sono aumentati del 2,9% rispetto al 2021 e sono in linea rispetto al 2019 (+0,9%). La ristorazione, per la prima volta dal lockdown del 2020, raggiunge i livelli del 2019 (+0,3% 2022 su 2019) e registra +27,3% rispetto al 2021. L’abbigliamento, principale categoria del campione, è allineato all’andamento generale (+1,7% 22 su 21 e +1,0% 22 vs 19). L’Osservatorio Cncc monitora l’inflazione, ma è bene ricordare che il recente aumento dei prezzi è soprattutto correlato ai beni energetici, categoria che trova solo marginalmente corrispondenza nei dati Cncc. Le affluenze a settembre confermano la tendenza degli ultimi mesi, evidenziando una buona crescita sul 2021 (+6,9%), ma ancora un certo ritardo sul 2019 (-13,1%).

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