Sicurezza alimentare: il ruolo dell’UE e delle autorità nazionali

© Ministero della Salute
È partita la campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood per far conoscere il lavoro e i soggetti preposti in materia di food safety in Italia e EU

Lo scorso 2 agosto 2021 l’EFSA (European Food Safety Authority), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, ha decretato l’inizio della campagna di comunicazione EFSA per l'Italia "#EUChooseSafeFood", avente l’obiettivo di favorire scelte alimentari sicure, sensibilizzando al processo di valutazione del rischio e alla ricerca scientifica, che garantiscono la sicurezza del cibo.

Attualmente, vi sono 37 agenzie dell’UE ubicate in 23 Stati membri, che si occupano di una vasta gamma di tematiche rilevanti per i cittadini dell’UE. L’EFSA è tra le 4 agenzie UE che si occupano di salute pubblica insieme all’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) di Stoccolma, all’ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) di Helsinki, e all’EMA (Agenzia europea per i medicinali) con sede pre-Brexit a Londra ed oggi ad Amsterdam.

Il lavoro di queste agenzie, per loro natura molto tecniche, è spesso ignorato o percepito come lontano ed incomprensibile. In questo momento storico, l’Unione europea tutta in generale e, in questo caso una sua agenzia in particolare, vogliono sempre più aprirsi ai cittadini europei e far loro conoscere il lavoro che portano avanti per loro. Questa è la ratio che si trova dietro la campagna di comunicazione EFSA che, partendo a cascata nei vari Stati europei, vuole comunicare in modo quanto più “pop”, chiaro ed accessibile la dedizione delle istituzioni europee in tema di sicurezza alimentare, un ambito per cui, in media, si riesce ad attribuirne le competenze e responsabilità in maniera piuttosto vaga, fermandosi spesso al solo apporto (fondamentale ovviamente) delle autorità nazionali, con cui sussiste uno stretto legame di collaborazione. Vi è, tuttavia, una fascia di popolazione che non ricorre a canali ufficiali e/o seri e scientificamente accurati per informarsi, cadendo – inizialmente anche in buona fede – in spirali di fake news e mal informazione.

Consapevolezza e sensibilizzazione sono, quindi, le parole chiave dell’operazione di comunicazione, unitamente ad uno sforzo di fare luce sui diversi ambiti che rientrano nel perimetro della sicurezza alimentare.

Uno dei focus della campagna EFSA, infatti, è quello di sensibilizzare il consumatore rispetto ad una corretta interpretazione delle etichette degli alimenti, sia in termini di conservazione del prodotto, sia dal punto di vista delle allergie alimentari, patologie con un elevato impatto sulla qualità della vita e notevoli costi per il Servizio Sanitario Nazionale. Si presenta, quindi, come necessario stabilire dosi di riferimento clinicamente significative per i residui di allergeni negli alimenti.

Oltre ai temi dei contaminanti nella catena alimentare e della sicurezza delle carni in Europa, una delle priorità di EFSA è quella di continuare a prevenire i casi di salmonellosi nell’uomo, che sono diminuiti del 50% in 5 anni.

Inoltre, vale la pena, seppur brevemente e senza velleità di completezza, identificare quale sia lo scheletro su cui si poggia il mandato dell’EFSA e capire, dal punto di vista legislativo, come si sono messe le fondamenta per un diritto alimentare incentrato sulla sicurezza.

© EFSA

Alla base del sistema europeo di sicurezza alimentare vi è la separazione tra “valutazione del rischio” e “gestione del rischio”. La valutazione del rischio (e la sua comunicazione grazie alla collaborazione degli Stati membri) è a cura degli scienziati e degli esperti che in generale hanno facoltà di indagare e studiare, indipendentemente dalla gestione del rischio, che è demandata ad un’azione politica. La scienza ha, quindi, un ruolo slegato e indipendente dalla politica, valutando il rischio e rendendolo evidente. Sta, poi, alla politica, attuare (o meno) mosse in termini di gestione.

Su questo dualismo si basa l’attività di EFSA, che a sua volta si colloca in un discorso più articolato in termini di diritto, sia a nazionale che sovranazionale.

Il diritto alimentare si caratterizza come fortemente multidisciplinare, un intreccio di discipline difficilmente districabili che interseca ambiti differenti (agricoltura, salute, ambiente, concorrenza, commercio, ecc.), e si esprime come multilivello per ciò che concerne le fonti di produzione articolate appunto a livello regionale, statale, UE ed internazionale.

In termini generali, la legislazione alimentare di matrice nazionale s’incentra sulla tutela igienico-sanitaria delle produzioni alimentari in cui prevale la considerazione della tutela della salute nella sua dimensione collettiva. In Italia, la competenza sulla sicurezza alimentare è demandata al Ministero della salute, ed in particolare al Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA). Si tratta di un organo tecnico-consultivo in materia di valutazione del rischio, ed è articolato in due sezioni, ovvero la sezione per la sicurezza alimentare e la sezione consultiva delle associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare. Tra i recenti pareri più “popolari” del CNSA vi è, ad esempio, quello sulla correlazione tra alimenti e contagio da virus SARS-CoV-2.

Per quel che riguarda l’Unione europea e le sue istituzioni, uno dei primi interventi normativi di tipo orizzontale in materia di alimenti ha avuto per oggetto l'etichettatura, la presentazione dei prodotti alimentari destinati al consumatore finale e la relativa pubblicità (Dir. 79/112/CEE), con un particolare interesse per il consumatore finale e la corretta informazione sui prodotti alimentari che a quest’ultimo deve essere garantita. Un’attenzione comunitaria coordinata verso profili di tutela igienico-sanitaria degli alimenti, sempre di pari passo alla cura degli interessi dei consumatori, arriverà alla fine degli anni Ottanta con la Dir. 89/397/CEE, a cui nel 1993 ne seguì una specifica proprio sull’igiene dei prodotti alimentari.

Successivamente, negli anni Duemila, i principi sanciti dalla “general food law” hanno trovato fondamento in termini di “food safety” in un articolato programma di azione, sviluppatosi in particolare attraverso l’insieme di regolamenti emanati nel 2004, che portano il nome di “pacchetto igiene”. Di fatto, il diritto alimentare europeo esprime un’attitudine sistematica che mira ad abbracciare una pluralità d’interessi a cui intende offrire tutela. Da questo punto di vista, si nota come il nocciolo duro della legislazione in materia alimentare sin dalle origini, siano volte alla tutela degli interessi dei consumatori, del benessere degli animali, dell’ambiente e anche questioni di mercato. Infatti, la politica di sicurezza alimentare deve basarsi su un approccio completo ed integrato, considerando l’intera catena alimentare (“dai campi alla tavola”), considerando anche la produzione dei mangimi.

Guardando l’evoluzione della legislazione, inoltre, si nota anche la volontà di ampliare e connotare quella che è una legislazione alimentare in termini generici anche in una legislazione di filiera. Tra i regolamenti raggruppati nel sopracitato pacchetto del 2004 vi si trova attenzione per la lotta alla diffusione delle malattie animali, degli organismi nocivi per le piante, la tutela dell’ambiente dai rischi connessi a organismi geneticamente modificati o da prodotti fitosanitari.

Sintomatico di tale ampliamento di prospettiva in riferimento ai valori tutelati, che è continuato anche nelle successive direttive fino ad oggi, ha contribuito anche il fatto che la salute e il benessere degli animali, così come la tutela dell’ambiente, siano diventati valori a sé stanti da proteggere a prescindere dalla sicurezza degli alimenti che ne derivano.

Da queste brevi pennellate sulla sicurezza alimentare si evince la complessità della materia, e come una campagna di comunicazione rappresenti una porta per far conoscere un ambito con cui necessariamente tutti i cittadini si confrontano giornalmente.

Questa campagna è una esperienza nuova per un’agenzia come EFSA, che ha natura scientifica più che divulgativa. Per la prima volta ci rivolgiamo direttamente alla platea dei consumatori con una comunicazione semplice e diretta, per diffondere la consapevolezza che il cibo acquistato e consumato in famiglia o nei punti di ristorazione è sicuro. Grazie alla stretta collaborazione con le agenzie e le autorità pubbliche nostre partner nei vari stati membri dell’Unione contiamo di raggiungere quanti più cittadini possibile con messaggi completi credibili e circostanziati, che li assistano nelle loro scelte quotidiane in fatto di alimentazione”, ha dichiarato il Dott. Alberto Spagnolli, EFSA, Senior Policy Advisor, contestualmente all’evento di presentazione della campagna.

 

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