Smemoranda: l’arte di restare un love-brand dai boomer agli zeta

Il marchio che ha trasformato il diario in prodotto emozionale dall'anima sociale punta a rinsaldare il legame con i giovani di oggi

Dai boomer ai millennial, la Smemoranda è ancora oggi conservata in moltissime case italiane non come semplice diario dei tempi scolastici che furono, ma come vera e propria custode emozionale di un'intera stagione di fanciullezza, tra dediche e ritagli di giornale con i volti degli idoli di turno. Parliamo a tutti gli effetti di un love-brand che ha accompagnato ormai sette generazioni di studenti, come ricorda Nico Colonna, presidente Fondazione Smemoranda, nel corso del kick-off di presentazione del progetto Tutti Dentro - Smemolab (un di cui a fondo articolo).

La storia parte dal 1979 e da quell'idea di trasformare una semplice agenda in qualcosa di diverso, un collettore di contenuti positivi capaci di comunicare con i giovani di allora attraverso riflessioni e pensieri positivi, il tutto con una certa vocazione sociale. Da Gaber a Ligabue, tanti gli artisti che hanno contribuito alla causa, facendo a gara alla condivisione di parole e frasi ad hoc. Sono arrivati così i filoni tematici, per poi passare in epoca più recente alla creazione di una Smemoranda gemella a quella fisica sul web, così da stare al passo con i tempi.

Oggi, la sfida di Smemoranda è proprio questa: restare un love brand anche per i nativi digitali, quei ragazzi della generazione Z più a loro agio con i supporti digitali che cartacei e la cui attenzione è oggetto costante di svariati tentativi di cattura su più fronti. Per riuscirci, il brand ha scelto non solo di innovare i propri canali di comunicazione, come con la SmemoApp, ma di fare della generazione Z stessa il "proprio ufficio marketing", in linea con quello spirito partecipativo che contraddistingue tanto l'identità del marchio quanto la tipica produzione di ugc di questa fascia anagrafica.

Come spiega Guido Maria Vimercati, Ceo DigitalGUT - Smemoranda Group: "Sono i giovani a indicarci i temi che li interessano e noi creiamo spazi di condivisione e sviluppo critico in tal senso". Se è vero, ad esempio, che dopo l'amicizia la nuova priorità è il "fare qualcosa per l'ambiente", Smemoranda risponde già dal 2005 con un'iniziativa di compensazione della carta utilizzata per i propri prodotti (oltre 160mila alberi piantati).

Seguono nella top of mind della giovane audience di Smemoranda un pensiero per "il futuro, l'orientamento" e subito dopo per "la scuola e l'istruzione". Su questo fronte, l'attività del marchio passa attraverso una varietà di progetti orientati alla csr e alla cittadinanza attiva. Tra questi, l'impresa sociale Smemolab, che si propone di coinvolgere i giovani nella progettazione e realizzazione di campagne educative con materiali innovativi e che ha portato alla creazione della relativa iniziativa DentroTutti.

"DentroTutti nasce come idea editoriale da SmemoLab e vuole essere un network del pensiero positivo", sottolinea il direttore del progetto Giuliano Bianucci, veterano della comunicazione sociale che riunisce in sinergia tutto il terzo settore. Il progetto, promosso dal Miur, si rivolge alle scuole e, oltre a coinvolgere proprio il terzo settore, è aperto a tutte le aziende che intendano partecipare e fare di marketing sociale e csr un'azione di comunicazione condivisa. Tra coloro che hanno già aderito figurano nomi quali Intesa SanPaolo, ma l'interesse è anche quello di coinvolgere il mondo della gdo, per fare dei punti di vendita un nuovo canale educativo.

 

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