Social shopping: l’unione fa la forza pure negli acquisti

MARKUP LAB – Nel calendario del consumatore in passato i saldi erano l'unica occasione per accedere a prodotti e beni di alto di gamma o di nicchia che, scontati, diventavano acquistabili. (da MARKUP 208)

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I saldi, di fatto, ci sono tutto l'anno, in rete e negli outlet. Una delle tendenze più forti che connota i più recenti comportamenti di consumo è proprio la caccia all'affare, diventata sinonimo di consumo intelligente, sobrio e responsabile, una pratica addirittura esibita tra i segmenti avanzati, ma non solo: gli acquisti scontati diventano smart perché dimostrano quanto si è esperti, competenti, informati, capaci di scovare pepite d'oro nel mare magnum delle offerte. Considerando che per la sopravvivenza quotidiana se ne va l'80% del reddito degli italiani (per quelle spese cioè inevitabili, quali costi dei trasporti, casa, consumi energetici, alimentari ecc.), risulta quasi indispensabile che il consumatore adotti strategie creative per zigzagare nel carovita e faccia ricorso sempre più alle offerte (nel 2011 nei supermercati 1 prodotto su 3 è stato venduto in promozione) e alle opportunità della rete e dei social network come aggregatori di consumatori che riescono a ottenere sconti sul prezzo.

Boom di siti
Il dato che conferma questo trend è il boom di siti di social shopping (Groupon, Tuangon, Groupalia, Letsbonus, Living Social, GoogleOffers ecc.) che ogni giorno offrono un affare, nelle diverse città in cui il servizio è attivo, raccogliendo offerte da venditori locali di prodotti e servizi di tutti i tipi: da cene al ristorante, viaggi, trattamenti estetici, arredamento, moda, elettronica, a cicli di psicoterapia, esami clinici specialistici e corsi universitari, scontati e proposti con il sistema dei coupon. Al raggiungimento del numero minimo di acquirenti predefinito, entro le 24 ore, l'offerta è valida. L'idea alla base è che più si è meno si paga, proprio come per i gruppi di acquisto solidale (Gas) nati all'insegna dell'autotutela e del consumo critico per l'acquisto di prodotti alimentari, ma con le specifiche caratteristiche di gruppo istantaneo e casuale, proprie della rete.
Il fenomeno dilagante del social shopping nelle diverse espressioni dei daily deal (affari quotidiani) offerti anche al singolo consumatore (i siti di vendite private, gli shopping club o siti di e-commerce come yoox.com, che lanciano occasionalmente sconti a scadenza ravvicinati) sta incontrando una domanda trasversale di necessità di risparmio combinata con il gusto dell'affare da prendere al volo con un click e sta spingendo di nuovo i consumi.
L'e-commerce in Italia è cresciuto del 20% nel 2011 anche in settori che hanno perso quote significative negli ultimi 2 anni come abbigliamento e calzature. Oggi 9 milioni di italiani fanno acquisti online - 1 utente internet su 3. E la metà degli italiani che usa il web lo fa proprio per confrontare prezzi e cercare le migliori offerte.

Abitudine consolidata
Oggi il panorama dell'offerta è affollato di sconti e di promozioni coupon low-cost sia online sia offline, la propensione all'acquisto rimane alta anche se il potere di spesa è basso, i canali d'acquisto sono molteplici, le persone sono più competenti, il rapporto con i brand non più deferente come in passato. Per le aziende, il social shopping, che rientra nelle strategie multicanale, è utile per alleggerire i magazzini, per promuovere nuovi prodotti o servizi o anche sé stesse, per intercettare nuovi target, con un rischio minimo, poiché se non ci sono le condizioni del numero minimo di acquirenti iscritti, l'affare sfuma. Nessuno ha guadagnato, nessuno ha fatto l'affare, ma nessuno ha perso. La caccia all'affare è entrata nelle abitudini dei consumatori. Non è solo un sintomo passeggero generato dalla crisi economica. Il suo significato va oltre il risparmio. È un gesto dimostrativo della specifica competenza di scovare il meglio a meno e un esercizio di potere collettivo d'acquisto che il singolo conquista grazie alla nuova dimensione social del consumo, all'insegna del many-to-one, gruppi estemporanei di consumatori alleati opportunisticamente per usare il loro nuovo potere negoziale nei confronti delle aziende.

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