Sostenibilità e attenzione ai consumi: da una ricerca Pril la foto dei consumatori italiani

Pril
Consumatori attenti alla sostenibilità ma preoccupati più dai rincari in bolletta. Sfatare il mito del programma ‘eco’ come poco sostenibile è l’obiettivo di Pril

Attenti alla sostenibilità ma preoccupati più dai rincari in bolletta, dovuti all’inflazione, che dal cambiamento climatico. Questo è lo scenario che emerge dalla ricerca condotta da Pril, il brand di Henkel noto in Italia da oltre 30 anni per l’innovazione apportata nel segmento dei prodotti per lavastoviglie.

Indagando le abitudini degli italiani emerge che meno di un italiano su due (43%) sceglie un ciclo ecologico quando attiva la lavastoviglie. A guidare la scelta del programma o del prodotto da utilizzare è ancora l’efficacia (52% dei rispondenti) e la ricerca di risparmio: pur di non rinunciare alla lavastoviglie, quasi 6 italiani su 10 aspettano che sia completamente piena prima di avviarla; una scelta che, pur mettendo in primo piano la ricerca di risparmio nei consumi, si rivela vincente anche dal punto di vista della sostenibilità.

Gli italiani e le loro abitudini indoor, dunque, al centro della ricerca dal titolo "Gli italiani e l'uso della lavastoviglie, tra risparmio in bolletta e attenzione all'ambiente: anche i piccoli gesti quotidiani possono aiutare il pianeta a contrastare l'inflazione."

Dai dati riportati emerge che c'è ancora molta strada da fare per creare consapevolezza e trasformarla in azione, fin dai piccoli gesti quotidiani: "I cambiamenti climatici attuali - ha spiegato Luca Mercalli, meteorologo, climatologo e divulgatore intervenuto alla presentazione- sono causati da miliardi di scelte individuali che riguardano l'uso di energia e delle risorse del pianeta. Ridurre il nostro impatto sull'aria, sull'acqua, sui suoli e sulla biosfera parte da una costante attenzione ai piccoli gesti come ai grandi progetti." È la somma del tutto che alla fine porta all'emissione globale di circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno e anche a casa propria, scegliendo prodotti e comportamenti virtuosi, è possibile contribuire a far scendere questo valore”.

Lo conferma anche la ricerca di GfK sullo scenario dei beni di largo consumo in Italia nel 2023, sottolineando come le preoccupazioni dei consumatori siano anche di natura economica, a scapito delle questioni climatiche. Se, infatti, nel Q4 del 2021 il cambiamento climatico rappresentava la quarta principale preoccupazione dei consumatori italiani, il 2022 evidenzia invece comel’inflazione, le tasse, la crisi economica, la disoccupazione e i tagli al sistema previdenziale rappresentino le preoccupazioni primarie dei consumatori: la sostenibilità e l’ansia per il futuro del pianeta restano rilevanti, ma non sono più tra le principali preoccupazioni dei cittadini, anche se probabilmente in maniera contingente.

Non solo: per la prima volta nel 2022 il numero degli “eco-actives”, ovvero i consumatori informati e che hanno a cuore la questione ambientale, che agiscono per cambiare la situazione e che ritengono che la sostenibilità sia un criterio di scelta per i loro acquisti, è diminuitopassando dal 25,6% nel 2020 al 24,4%. Calano persino glieco-considerers”, coloro che pure sono informati e preoccupati dalle tematiche ambientali ma che non si attivano sufficientemente per cambiare la situazione e che passano dal 51,5% del 2021 al 50,3% del 2022. Cresce invece di 3,2 punti rispetto al 2021 la percentuale di coloro che non sono né informati né preoccupati della questione ambientale e che non agiscono per cambiare la situazione, convinti che il loro contributo non sia significativo.

"Nonostante il cambiamento climatico sia sotto gli occhi di tutti e nella coscienza collettiva - afferma Mara Panajia, presidente e Ad Henkel Italia e General Manager Henkel Consumer Brands - educare il consumatore a comportamenti più sostenibili e virtuosi rappresenta ancora una sfida per il largo consumo. Dai dati GfK emerge che il 37% dei consumatori in Italia fa fatica ad agire sostenibilmente proprio a causa di questioni economiche o sociali, ed è qui che si inserisce Pril, un brand che garantisce efficacia senza tralasciare la sostenibilità. Non possiamo permetterci di ignorare la questione ambientale, la responsabilità del largo consumo è forte adesso più che mai e dobbiamo essere in grado di offrire a tutti i nostri consumatori una scelta efficace senza tralasciare il rispetto per il pianeta che consegneremo alle prossime generazioni, ed è questo ciò in cui ci impegniamo con i nostri prodotti e con la nostra comunicazione."

Non solo il tema può essere sottovalutato ma è ancora troppo spesso oggetto di “falsi miti”, lo sottolinea, Laura Romano, Responsabile R&D Henkel Consumer Brands Italia, Grecia e Cipro“un esempio di falso mito in cucina e, nello specifico, sulla lavastoviglie, è il lavaggio ‘eco’ che ha una durata molto maggiore di altri programmi ma c’è una ragione precisa. In questo tipo di ciclo di lavaggio, l’acqua si scalda meno e più lentamente rispetto a programmi più brevi, permettendo un notevole risparmio energetico, ma non solo. Il detersivo rimane sui piatti per più tempo e risulta quindi maggiormente efficace nel rimuovere lo sporco. Si tratta, in sostanza, del programma che riduce al minimo i consumi di acqua e corrente elettrica, garantendo al contempo il miglior risultato di lavaggio.” Un falso mito che sembra difficile da sfatare. Secondo la ricerca condotta su DonnaD, infatti, è il 43% degli intervistati a utilizzarlo abitualmente, mentre restano quindi da “convincere” oltre la metà delle famiglie italiane.

La scelta del ciclo di lavaggio, sempre secondo la ricerca, viene determinata prevalentemente dal livello di sporco delle stoviglie per il 52% dei casi e dal quantitativo di energia consumato per il 37%. Un programma di lavaggio sostenibile è la priorità solo per il 30% dei rispondenti, meno di 1 italiano su 2. Inoltre, una percentuale importante di consumatori predilige sempre cicli brevi (26%), programmi intensivi e a alte temperature (18%) o quelli automatici della lavastoviglie (11%).

“È necessario”, prosegue Laura Romano, “sfatare il mito del programma ‘eco’ come poco sostenibile e poco efficace, e questo è l’obiettivo che ci siamo posti con Pril: dimostrare come sia possibile avere piatti puliti e risparmi energetici e di acqua. Il suggerimento, in questi casi, è provare a cambiare, sperimentando i cicli di lavaggio ‘green’ anche se sono più lunghi. L’obiettivo è creare un’abitudine che abbia un impatto positivo grazie alla costanza e alla ripetizione di gesti quotidiani.” 

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