Sostenibilità: la strada della dmo

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 283)

Torniamo a parlare di sostenibilità perché in queste settimane il tema del ruolo che il nostro settore può avere in quest’ambito è nuovamente all’attenzione dei media. La vicinanza delle nostre imprese con i cittadini, il rilievo nelle filiere e l’influenza che abbiamo sulle economie dei territori ci attribuiscono la possibilità di incidere sui processi in atto verso uno sviluppo sostenibile. La sollecitazione che ci viene rivolta è di assumere questo ruolo con decisione.
Sono convinto, e le scelte delle singole aziende ne sono la conferma, che molte imprese della distribuzione siano già impegnate su questo fronte, con interventi che vanno dalla logistica ad una migliore gestione delle risorse, dall’attenzione all’ambiente alla progettazione di nuovi punti di vendita sempre più ecosostenibili. Ma non è solo questo. La Dmo è anche l’unica che, attraverso l’attività di Federdistribuzione, si muove come insieme di imprese, rappresentative di un’ampia parte del settore, in modo coeso verso obiettivi condivisi. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità e vogliamo assolvervi in modo costruttivo: abbiamo cominciato ormai nel 2012 con il primo Bilancio di Sostenibilità di Settore, proseguendo con il progetto triennale di Life-Food.Waste.StandUp per incentivare la lotta allo spreco e le donazioni di prodotti alimentari, fino all’iniziativa sull’eliminazione delle stoviglie in plastica monouso in considerevole anticipo rispetto alla legge, alla sottoscrizione di un protocollo con l’Enea per attivare studi e iniziative di economia circolare, all’avvio di iniziative concrete sui territori. Una strada da perseguire, coinvolgendo tutti gli aspetti della gestione d’impresa.

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