Sottoscritto il protocollo d’intesa sulla filiera Lattiero-casearia

Al 3° Dairy Summit di Mark Up-New Business Media in corso a Verona i protagonisti della filiera a confronto dopo le aperture previste dal Mipaaf

Alla 3a edizione del Dairy Summit -in corso di svolgimento a Verona- gli operatori della filiera lattiero-casearia italiana si confrontano attorno al tema del protocollo di intesa sottoscritto dal ministro Mipaaf Stefano Patuanelli.

L’edizione 2021 prevede una presenza fisica presso Fiera di Verona (Sala Auditorium Verdi) ma anche la copertura streaming sulla piattaforma Tecniche Nuove (dal sito dedicato: www.dairysummit.it)
Ore 12.15-12.45
Collegamento in diretta dal Ministero delle Politiche agricole
Intervista al Ministro Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali
A cura di Lorenzo Tosi, giornalista Edagricole

“Ho appena sottoscritto il protocollo di intesa per il sostegno alla filiera lattiero-casearia -comunica Patuanelli-. Un risultato reso possibile dallo sforzo di tutte le parti che compongono la filiera: produttori, trasformatori e distributori. Tutti insieme abbiamo raggiunto un accordo che permette agli agricoltori un riequilibrio nella distribuzione del valore aggiunto lungo la catena del valore”. Si tratta di un passo fondamentale a tutela delle eccellenze del settore, messe sotto pressione da margini sempre più esigui dovuti alla crescita dei costi delle materie prime.

Collegamento in diretta con il Mipaaf per l'intervista con il ministro Stefano Patuanelli

Temi affrontati dal ministro Stefano Patuanelli al Dairy Summit:

1. Sostenibilità economica degli allevamenti e tavolo nazionale latte.
2. Farm to Fork e Cop26, transizione ecologica e neutralità climatica
3. Pnrr: economia circolare e integrazione con la filiera delle energie rinnovabili.
4. Nuova Pac ed ecoschemi.
5. Condizionalità sociale e sistema di qualità nazionale per il benessere animale

 

“Una filiera, quella lattiero-casearia, che deve essere ringraziata non solo per questo importante risultato, ma anche perché ha retto l’impatto della pandemia garantendo al Paese il sostentamento anche in una delle fasi più difficili della nostra storia” aggiunge il ministro.

L’accordo prevede la costituzione di un Tavolo tecnico per discutere le misure per fronteggiare l’emergenza e affrontare i problemi strutturali della filiera. Il necessario decreto per la costituzione sarà firmato già oggi.
“Con un atto di responsabilità è stata accolta la nostra proposta per un aumento di 4 centesimi del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia senza che vi sia un impatto sui consumatori”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare il protocollo di intesa firmato dall’intera filiera al tavolo convocato dal Ministro Stefano Patuanelli sulla crisi del latte, su sollecitazione della Coldiretti e che viene istituzionalizzato il 10 novembre.

La gdo – riferisce la Coldiretti - si impegna affinché si valorizzino e si incrementino gli acquisti di latte UHT, latte fresco, yogurt e formaggi freschi e semi stagionati, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo un premio “emergenza stalle” che viene corrisposto alle imprese della trasformazione per poi essere riversato integralmente agli allevatori, sino a 3 centesimi di euro al litro di latte, con una soglia massima di intervento pari a 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa.
Le imprese di trasformazione, incluse le cooperative, a loro volta – continua la Coldiretti - si impegnano a riconoscere agli allevatori loro fornitori un premio aggiuntivo sino a 1 centesimo di euro al litro di latte entro la soglia fissata di 0,41 euro/litro alla stalla, iva esclusa, per il latte conferito nella Regione Lombardia, parametro dal quale determinare le soglie di premio indicativo per il latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza tuttavia andare a diminuire quanto già riconosciuto. Nella contrattualistica che regola i rapporti commerciali in essere sarà inserita la dicitura “Premio emergenza stalle”.

Ettore Prandini

All’applicazione dell’intesa – sottolinea Coldiretti – deve seguire una adeguata campagna pubblica di sensibilizzazione sul consumo di latte e derivati e per la valorizzazione di una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno. “L’intesa salva le 26mila stalle da latte italiane rimaste che nel corso dell’anno 2021 hanno dovuto subire un rilevante aumento dei costi di produzione con un rincaro delle materie prime e dei foraggi” sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di valorizzare la filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro, occupa oltre 100.000 persone e genera una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale nel Paese e che rappresenta, di fatto, il primo comparto dell’agroalimentare nazionale”.
La stabilità della rete zootecnica italiana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude – conclude Prandini – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

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