Speciale Grocery – Il consumatore

Articolo pubblicato su MARK UP 93 giugno 2002 –

Il consumo di surgelati è
costantemente cresciuto
negli ultimi vent’anni.
Nel 2000 ha sfiorato le 675.000
tonnellate (+4,8% rispetto all’anno
precedente) e stando al trend
dei primi mesi del 2001 (+9%) dovrebbe
ormai superare le 700.000
tonnellate. I primi piatti surgelati
rappresentano il 4,5% del consumo
totale di alimenti sottozero. Se
consideriamo la funzione d’uso di
primo piatto, comprendendo
quindi i prodotti di base o già
pronti, si tratta di una nicchia trascurabile
in termini di volumi globali
(il consumo pro capite includendo
il catering è di poco superiore
a 0,5 kg), ma interessante
per il dinamismo che mostra. Lo
scenario è in generale favorevole
al consumo di surgelati (per il
contenuto di servizio e per la sicurezza
igienico-sanitaria). In
questo quadro il consumatore sta
mostrando un maggior grado di
apertura verso i prodotti gastronomici
frozen food e i miglioramenti
qualitativi operati dalle aziende
negli anni favoriscono
questo trend.
La qualità. La legittimazione del
piatto pronto surgelato rimane
legata a un’attenta valutazione in
termini di qualità. Il riferimento
è rappresentato dalle preparazioni
casalinghe che costituiscono
un benchmarking chiaro nella
mente del consumatore ed è con
questo tipo di atteggiamento che
l’offerta industriale
si deve confrontare. In
questo caso la qualità è un concetto
concreto che concorre a determinare
in modo decisivo il successo
di un prodotto, tanto più se
si considera il prezzo medio elevato
della categoria. Un altro fattore
importante è l’attrattività della
proposta che da prodotti di base
come le lasagne o i cannelloni si è
diversificata verso la riscoperta di
ricette tradizionali, da un lato, e
verso l’emergente cucina etnica,
dall’altro. Quest’ultima riscuote
successo soprattutto nel target più
giovane ed è un indice significativo
di nuove tendenze alimentari.
Il contenuto di servizio non basta
da solo a spiegare il successo dei
primi piatti surgelati e non può
prescindere dalle qualità organolettiche
del prodotto. Di certo esiste
una fascia di consumatori più
ampia di quella che acquista attualmente
questi prodotti, ricettiva
a nuove proposte sia per le solite
ragioni legate al tempo sempre
più ridotto dedicato alla cucina
sia per la disponibilità a provare
ricette particolari che difficilmente
si preparerebbero.

Il profilo del consumatore di primi surgelati

Penetrazione Per il complesso dei surgelati supera il 90%. Il 25% delle famiglie user consuma nell’anno almeno una confezione di piatti pronti stir fry.
Area di residenza Il 70% delle vendite è concentrato al nord (36% nella sola Lombardia).
Target centrale Classi socio-economiche alte e medio-alte.
Motivazioni d’acquisto Risparmio di tempo, qualità dei prodotti. Il consumo rimane comunque in gran parte occasionale ed emergenziale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome