È lo sforzo compiuto dalla Gda puntando sui vini Doc. Poche referenze ma volumi elevati per il vino in cartone
La rilevazione ha preso in esame il display di vini in cartone e in grandi formati in alcune superfici moderne della piazza di Bologna. Prima osservazione: rispetto a una rilevazione di qualche anno fa condotta sulla stessa piazza è aumentato il numero medio di referenze presenti.
Allora si andava da un minimo di 21 a un massimo di 73 item, ora l’intervallo è tra 44 e 90; questa evoluzione evidenzia che nell’area del vino da consumarsi quotidianamente i grandi formati e in generale i più economici mantengono un peso rilevante e la Gda è il canale privilegiato per questi tipi di prodotti. I punti di vendita esaminati presentano una profondità comparabile con l’eccezione di Carrefour (90) tra gli ipermercati e di Gs tra i supermercati (65). Seconda osservazione: rispetto a qualche anno fa è aumentata l’incidenza sulle referenze totali dei vini Doc-Docg (con un peso sull’assortimento totale che varia dal 17% al 46%) a dimostrazione che è soprattutto in quest’area di mercato che le insegne cercano di differenziare e segmentare l’offerta. È interessante confrontare anche l’evoluzione dei pack: per esempio l’incidenza del cartone sulle referenze totali è compresa tra l’8,3 e il 19,6% ed è sensibilmente inferiore a quella registrata nella precedente rilevazione (è escluso il bag in box presente in 6 punti di vendita con un peso variabile dal 2,2 all’11,4%): sintomatico il fatto che i volumi negli ultimi anni siano progressivamente aumentati. Un pack che si sta diffondendo è il Pet: le confezioni sono presenti in 5 insegne su 7 rispetto a una sola presenza nella rilevazione passata.
Il vino in cartone, esposto sugli scaffali - con un minimo di 4 e un massimo di 12 referenze -riesce a sviluppare volumi molto alti ed è in assoluto la tipologia di vino con la più alta rotazione.
