Speciale non-food – Hair care: c’è di che mettersi le mani nei capelli

Articolo pubblicato su MARK UP 115 aprile 2004 – Il vissuto del consumatore

L’offerta è vasta e segmentata. L’esigenza è
di avere la testa a posto

A prima vista solo un professionista parrucchiere saprebbe districarsi nella
giungla dell’hair care. Tra colorazione (shampoo coloranti, tinture professionali,
colorazioni dirette, tono su tono, riflessanti e ravvivanti, ossidanti, decoloranti),
prodotti tecnici (quelli per la permanente o per stirare i capelli naturalmente
ricci o mossi), detersione (shampoo, creme ammorbidenti, maschere capillari,
ristrutturanti no-rinse, olio mineralizzante), prodotti finiti (gel, lacche,
schiume fissative, oli glaze lucidanti, liscianti, cere) o specifici (solari),
senza contare i trattamenti (curativi e protettivi), c'è veramente da mettersi
le mani nei capelli!
Eppure, scomparse dall’immaginario collettivo le signore in bigodini tutte
dedite al look della capigliatura, spesso ignare delle conseguenze di una permanente
in più, mai come oggi consumatrici e consumatori sono stati così
informati e attenti. Le riviste di salute/benessere e il passaparola contano
come una volta valeva il consiglio del parrucchiere di fiducia: avere capelli
belli e sani è considerato, giustamente, un sintomo di salute generale
e rientra a pieno titolo nei concetti di fitness o wellness tipici dei nostri
giorni. Ecco forse perché oggi i prodotti naturali registrano un gradimento
sempre più positivo accanto a quelli della cosmesi classica.
Avere la testa a posto interessa anche i teenager più ribelli che quotidianamente
fanno uso unisex di gel, gommine, stiranti ecc. Ma se tra i giovani conta stupire,
giocare, adeguarsi al gruppo con acconciature trendy e tinture (temporanee)
pazze, con lo scorrere del tempo si finisce per mettere in primo piano cura
e prevenzione contro i fattori di stress responsabili di indebolimento, forfora,
doppie punte, opacità, caduta precoce.
Apparire sempre giovani comporta la necessità di mascherare i primi capelli
bianchi, meglio senza dare nell’occhio, con discrete tinture semipermanenti.
E visti i costi del parrucchiere non sorprende che questa esigenza abbia portato
negli ultimi anni a un vero e proprio boom del fai da te della colorazione,
indirizzando le marche storiche della cosmesi a occupare sempre più spazio
sugli scaffali della Gda. Una crescita dell’hair care di cui però ha largamente
beneficiato anche il canale specializzato delle profumerie.

Il target
degli acquirenti dei prodotti per capelli
  Classici

Donne e uomini in età di grigio, che si servono preferibilmente in
profumeria, affidandosi al consiglio del parrucchiere di fiducia sia nella
scelta del taglio sia in quella di prodotti da usare a casa. Non amano cambiare
aspetto se non vi sono ragioni d’obbligo.

  Scapigliati

Giovani dai 25 ai 40 anni che utilizzano taglio o acconciatura come forte
richiamo capace di sottolineare la personalità. Sempre informati
anche su dove acquistare meglio, sono aperti alle novità e alle innovazioni
sia in termini di look sia in termini di nuovi prodotti.

  Alternativi

Classe trasversale di consumatori ben lontani dal concetto di acqua e sapone,
ma altrettanto scrupolosi nel rifiuto della cosmesi classica a favore di
prodotti naturali sia da erboristeria sia di linee naturali molto sofisticate,
proposte da grandi case in profumeria.

 
 

 

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