Speciale non-food – La pulizia di casa va a rotoli. Di carta, s’intende

Articolo pubblicato su MARK UP 104 maggio 2003 – Il vissuto del consumatore

Di aiuto e di supporto a mille usi. Compresi quelli d’emergenza

Facciamo uno strappo al pessimismo. Il mondo, almeno sulla carta, va a rotoli,
verrebbe da dire. E in effetti la nostra giornata dentro e fuori le mura domestiche
è popolata di carta igienica e per usi casalinghi, pronta all’uso,
anzi ai mille usi diversi (tovagliolo d’emergenza, succedaneo del fazzoletto
da naso ecc.). Perché ora più che mai l’igiene personale e domestica,
dalla toilette alla cucina, corre sul filo della fibra di cellulosa. In famiglia
ne fanno uso tutti, animali compresi. Un rotolo al giorno di carta igienica
e uno di carta casa è il consumo medio di una famiglia di quattro persone
più un cane o un gatto. Due strappi, uno a pasto per la ciotola, più quelli
per pulire lo sporco. Ed ecco che alla fine del mese sui consumi complessivi
di carta anche i cuccioli e gli animali domestici hanno zampe in capitolo.

La griffe
Da commodity dell’igiene, rigorosamente candida, la carta è diventata
un complemento d’arredo. In bagno ogni strappo è marcato, a secco
quasi fosse filigrana, o con il lettering classico che ricorda le cifre ricamate
su un antico fazzoletto di batista. In cucina, invece, il rotolo, a muro o in
verticale vicino al piano cottura, ci regala disegni dalle mille fantasie, come
nelle migliori tovaglie da picnic di una volta.

Il messaggio
La pubblicità seduce con la carta igienica profumata alla rosa, alla violetta
e altri olezzanti profumi. Ma a chi tocca la spesa, single o sposato, costretto
a fine mese a fare i conti con gli euro prezzi interessa soprattutto il binomio
qualità-convenienza del prodotto: quindi rotoli a due, tre o più veli, superficie
morbida, liscia o goffrata e dimensioni possibilmente sempre compatte. Molti
dei consumatori davanti allo scaffale si affannano a cercare sul cartellino
l’indicazione del peso. Inutile: manca. Eppure sarebbe tanto utile quanto
meno per una prima scelta. Per i produttori è invece tutta questione
di lunghezza. Da trent’anni i creativi propongono al teleabbonato gincane
e rincorse collettive all’inseguimento di rotoloni birboni che non finiscono
mai, cuccioli in vena di scherzi da prete ai loro piccoli padroni seduti in
bagno, formiche animate costrette a gettarsi da altezze, certo lontane dai vecchi
dieci piani di morbidezza, per atterrare su “teloni” di carta igienica.
Sul versante carta casa, al contrario, sempre in assenza di peso, è soprattutto
una questione di tenuta.

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