Speciale non-food – Le lavatrici aumentano i giri

Articolo pubblicato su MARK UP 102 marzo 2003 – Evoluzione. apparecchi facili da usare, con programmi specifici

Un approccio più pragmatico con macchine tecnologicamente avanzate.
E compare d’obbligo l’etichetta

Nel panorama dell’elettrodomestico bianco il segmento lavabiancheria
rappresenta senza dubbio il più rilevante in termini di fatturato e di penetrazione.
Mercato di sostituzione, negli ultimi anni è stato guidato dai produttori
grazie a una tecnologia semplificata e amichevole, studiata apposta per un nuovo
tipo di utente che non è più solo la donna di casa. Il buon andamento
dell’intero settore nel suo complesso beneficia soprattutto, come conferma
Anie-Associazione nazionale industrie elettriche, nelle sue rilevazioni, dei
forti acquisti nell’ultimo periodo di elettrodomestici a risparmio energetico,
meno inquinanti e più attenti al consumo di detersivo. Anche la concezione estetica
attuale dell’elettrodomestico ha giocato un ruolo nella decisione di spesa:
il design, soprattutto, ma anche il colore entrano di diritto nelle nuove lavatrici,
seppure con minor prepotenza che per altri apparecchi, perché la lavatrice
resta ancora relegata nel bagno o nel lavatoio.

La domanda

Il mercato è comunque in movimento con un evidente spostamento degli
acquisti verso modelli più costosi e tecnologicamente avanzati a elevato numero
di giri: oltre il 55% delle lavabiancheria vendute nell’ultimo anno raggiunge
i 650 giri al minuto. La carica frontale è ancora di gran lunga la preferita
(84%) rispetto alla carica dall’alto, dati che si invertono nei mercati
esteri. La lavabiancheria da incasso, a differenza di altri elettrodomestici
bianchi, rappresenta una quota trascurabile: solo il 2% sul totale.
Da un punto di vista dimensionale il segmento slim rappresenta il 24% e si pensa
crescerà ulteriormente, anche se il mercato è di sostituzione: il trend
è positivo avendo segnato l’ultimo anno un +1,2%. La lavabiancheria
di ultima generazione si riconosce dall’etichetta energetica apposta sugli
elettrodomestici per il lavaggio e l’asciugatura della biancheria per
uso casalingo, in ottemperanza al decreto 7 ottobre 1998 del ministero dell’Industria.
L’etichetta è obbligatoria (ne sono esentati solo i modelli non
alimentati dall’energia elettrica, quelli senza centrifuga o con comparti
separati per il lavaggio e la centrifugazione) e permette di valutare, al momento
dell’acquisto, le principali caratteristiche tecniche, le prestazioni
e il consumo di energia di ciascun modello.

La tecnologia avanza
Ammontano a 1.600.000 le lavatrici vendute nell’ultimo anno per un valore
stimato che supera i 550.000 euro.
Il contenuto di tecnologia oggi richiesto dal consumatore passa, oltre che per
l’etichetta energetica, anche per il numero di giri di centrifuga: il
segmento di quelle a 450 giri, fino a pochi anni fa dominante, sta scendendo
dal 34% al 27% e a valore non pesa più del 18% sul totale delle lavatrici vendute.
Mentre il cuore del mercato delle lavabiancheria è diventato il modello
da 600 giri, che sale al 30% del totale mercato e pesa a valore il 28%.
Quello di maggior prestigio, oltre gli 800 giri, sta crescendo ed è destinato
ad aumentare: vale oggi il 18% a volume e il 21% a valore. I modelli di lavatrici
più prestigiose raggiungono addirittura i 1.600 giri. Hoover Vision, uno dei
best seller del gruppo Candy, di tripla classe A (la prima A sta per efficienza
energetica, la seconda per efficacia di lavaggio e la terza per efficacia di
centrifugazione), lanciata un anno fa, ha venduto più di 2.500 pezzi, nonostante
il posizionamento top di prezzo: circa 900 euro.
Caratterizzata da un’elevata ricerca estetica, con l’oblò
e il cesto inclinati al fine di rendere più facili le operazioni di carico e
scarico della biancheria, garantisce l’ottimizzazione dei consumi di energia.
L’estetica si ispira a un modello che ha fatto la storia del lavaggio
negli anni ’60, il modello Zerowatt-Keymatic, che anticipava le attuali
tendenze. Il modello di oggi possiede un display a cristalli liquidi che consente
l’interattività con l’utilizzatore permettendo di leggere nei dettagli
il programma selezionato. Lo stesso modello viene proposto anche in versione
silver, a 1.300 giri e a 799 euro.

L’innovazione
Altra innovazione tecnologica, sempre proposta dal gruppo Candy, è il
programma mix&wash presente nella serie ActivaSmart: permette il lavaggio
contemporaneo a 40 °C di varie tipologie di tessuti (lino, cotone, sintetici)e
colori non stingenti, con la certezza di un risultato perfetto. “Non esiste
chi non abbia sbagliato, in vita sua, almeno un lavaggio conferma a MARK UP
Pietro Melcore, product manager del gruppo Candy . Abbiamo aggiunto in Activa
un tasto che consente di selezionare il numero di giri di centrifuga da un minimo
di 400 a un massimo di 1.200 giri a seconda dei capi lavati per rispettare la
natura delle fibre e la qualità dei tessuti: con una sola manopola bidirezionale
si selezionano contemporaneamente tessuto, temperatura e tipo di lavaggio desiderato,
senza possibilità di errore”.
I desideri del consumatore diventano le linee guida per i produttori: a fronte
di un aumento del prezzo medio delle lavatrici si vuole trovare qualcosa in
più rispetto alla macchina precedente.
Oltre all’etichetta energetica e ai programmi più sfiziosi, ecco allora
gli investimenti delle aziende anche nelle forme e nel disegno delle macchine:
migliorie ergonomiche, linee tese e rotonde che riprendono quelle utilizzate
per le automobili, colori e tinte metallizzate (l’acciaio in mille satinature),
l’oblò quadrato (Vision lady style Hoover pubblicizzata da Trapattoni).
Ma alla base c’è sempre una tecnologia elettronica intelligente:
l’adeguamento della macchina al bucato (giri di centrifuga variabili,
minori dosaggi di detersivi, programmazione e possibilità di ritardare la partenza)
e non viceversa.

La facilità

L’innovazione passa anche attraverso la semplicità dei comandi, i cruscotti
intuitivi e i processori che automaticamente regolano la temperatura dell’acqua
e la centrifuga al tessuto da lavare.
Jetsy di Rex utilizza un sistema a getto che convoglia la soluzione di lavaggio
direttamente all’interno del cesto e quindi penetra in profondità nelle
fibre ed evita operazioni preliminari di ammollo. “La ricerca sul prodotto
è stata molto attenta in questi ultimi dieci anni conferma a MARK UP
Mauro Del Savio, brand marketing manager del gruppo Rex . Se negli anni ’90
l’interesse era concentrato nel passaggio dalla meccanica all’elettronica,
in seguito il focus si è spostato sull’estetica poi sull’inclinazione
dell’asse e oggi sulla velocità di centrifuga da 1.000 giri in su”.

I marchi storici
Sono i grandi gruppi dell’elettrodomestico che controllano i marchi storici.
Il gruppo Rex, leader come notorietà nei ricordi di tutti, produce anche Aeg,
la tedesca con un’immagine di perfezione, l’italica Zoppas che evoca
solidità, robustezza e facilità di utilizzo, l’innovativa Electrolux con
un patrimonio di attenzione ai temi ambientali.
Il gruppo Candy detiene anche il marchio Zerowatt Hoover, sempre di grande affidabilità
nel mondo dell’elettrodomestico.
Ariston Merloni ha utilizzato per primo in Italia la domotica, rendendo collegabile
al pc e programmabile anche da lontano ogni elettrodomestico.
Brandt Italia ha rilevato i marchi San Giorgio, Ocean e Samet e si appresta
a dare nuovi segnali al mercato. “Ocean rinnoverà completamente l’offerta
e tutti i modelli saranno dotati di uno speciale sistema di lavaggio a cascata
conferma a MARK UP Ubaldo Mussoi, direttore generale di Elco Brandt Italia .
San Giorgio, leader nella carica dall’alto, ha da poco lanciato una gamma
di frontali tutta elettronica a doppia classe A; si accinge a lanciare una tripla
A interattiva e a introdurre sul mercato italiano due modelli di provenienza
e concezione tedesca”.

Il futuro
La lavatrice che pulisce senza detersivo lanciata da Sanyo per ora solo sul
mercato nipponico, a un prezzo di circa 1.100 euro si chiama Asw-Zr e utilizza
per il lavaggio un sistema simile a quello utilizzato per pulire le piscine.
Milioni di bollicine vengono iniettate nell’acqua: quando entrano in contatto
con i tessuti scoppiano creando un’onda ultrasonica che, combinandosi
con la rotazione della macchina, rimuove lo sporco. L’acqua finisce in
un box dove ha inizio l’elettrolisi: al cestello sono attaccati numerosi
elettrodi, attraverso i quali passa l’elettricità. Si produce così ossigeno
attivo e acido iperclorurico che dissolvono lo sporco ed eliminano i batteri.
Questa procedura funziona per i capi normalmente sporchi, mentre per quelli
più macchiati si deve usare il programma standard di lavaggio: in ogni
caso la dispersione del detersivo nell’ambiente è ridotta.

L’acquisto
Inutile precisare che i comportamenti d’acquisto della lavatrice sono
simili a quelli delle altre tipologie di elettronica di consumo: avanzano le
grandi superfici sia generaliste sia specializzate con livelli competitivi molto
elevati.
Nel mass market si sta assistendo a un notevole incremento di presenza “bianca”,
soprattutto in questo momento di crisi economica, vuoi per il buon rapporto
prezzo/qualità vuoi per un miglioramento e ampliamento dei marchi offerti.
Ma aumentano anche le garanzie per il consumatore: centri di assistenza su tutto
il territorio, tecnici aggiornati costantemente sui nuovi prodotti, intervento
spesso garantito entro le 24 ore dalla chiamata (Aeg, per esempio). Oppure iniziative
di marketing come la Electrolux Service Card con cui ci si assicura una visita
su appuntamento e sconti sull’acquisto di accessori e sui costi di riparazione
futuri.

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