Speciale non-food – Negli acquisti di detersivi decidono i cinque sensi

Articolo pubblicato su MARK UP 134 novembre 2005 – Il vissuto del consumatore

Rimangono fermi i criteri della fedeltà alla marca e della convenienza

Brillantezza e profumo di pulito. Con queste caratteristiche devono presentarsi
stoviglie e pentole, in cucina e a tavola. Fedeltà alla marca e convenienza
non impediscono all’acquirente di detersivo a mano di valutare con attenzione
proprietà funzionali ed estetiche del prodotto. Una di queste è il potere
sgrassante: dal classico aceto (aceto di mela verde e limone) alle novità del
pompelmo rosa o dei carboni attivi naturali che assorbono gli odori, la capacità
di pulire a fondo non garantisce solo sicurezza nell’igiene, ma anche
risparmio di tempo. Un’altra virtà richiesta al prodotto è la dermocompatibilità:
il detersivo deve proteggere le mani, non compromettendone la morbidezza con
il rischio di screpolatura e irritazioni. La gradevolezza della formulazione
(liquido o gel concentrato) è un requisito che, accanto alla schiumosità
contenuta, viene molto apprezzato anche dai consumatori maschi, alcuni dei quali
preferiscono il rituale dei piatti da lavare piuttosto che altre incombenze
domestiche. È difficile, poi, rinunciare alla gradevolezza di un profumo
che elimini, con facilità, da piatti e pentole gli odori persistenti, come quelli
dell’uovo o del pesce. Anche in fatto di colore, chi vuole uscire dal
tradizionale verde/giallo limone, oggi va su una tavolozza che include arancione
e blu, che di solito si armonizzano con l’estetica delle confezioni trasparenti
sempre più curate in ogni dettaglio. Cresce soprattutto la sensibilità
del consumatore per l’ambiente, benché alla scelta di un prodotto
di minore impatto ambientale non sempre seguano scrupolosi comportamenti contro
sprechi di detersivo, acqua ed energia.
Diversi invece i criteri di scelta dei detergenti per lavaggio a macchina, ferme
restando fedeltà alla marca e attenzione al prezzo. Chi sceglie la lavastoviglie
esige sterilità e brillantezza, che per importanza precedono i vantaggi
della praticità e del risparmio energetico. Da un lato c’è chi
preferisce la tradizionale formulazione in polvere; altri scelgono invece le
tavolette sia per la maggiore semplicità della formulazione sia perché, corrispondendo
al dosaggio ottimale del prodotto, riducono gli sprechi. Le marche leader propongono
il 2 (potere sgrassante più il brillantante), il 3 (più l’anticalcare),
il 4 (più il salvavetro) e addirittura il 5 (più lo splendiacciaio) in 1. Come
dire: chi più ne ha più ne metta.

Il target
degli acquirenti di detersivi per stoviglie
 

CONSERVATORI

Sono soprattutto casalinghe, tradizionali e abitudinarie. Una volta
fatta una scelta per il detersivo sia a mano sia a macchina, fanno
della fedeltà alla marca una costante assoluta: le novità rigorosamente della marca preferita.

 

ANARCHICI

È un gruppo eterogeneo e trasversale, caratterizzato dall’insofferenza
verso comportamenti ripetitivi. Se devono proprio lavare a mano, amano
variare marca, tipo e colore senza pregiudizi per le novità e le marche
private.

 

PERFEZIONISTI

Adorano il pulito assoluto e asettico. Maniaci della perfezione, odiano
qualunque residuo: notano macchie e aloni, specialmente sul vetro. Provano
la novità, ma cambiano marca o prodotto soltanto a ragion veduta.

 
 

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