Spesa sanitaria privata: stimati 42 miliardi di euro entro l’anno

Dati i tempi di attesa imposti dal servizio sanitario nazionale per avere accesso alle visite mediche, il 44% degli italiani sceglie le strutture private

Si valuta che la spesa sanitaria privata, oggi attorno ai 37,3 miliardi di euro, possa arrivare, entro la fine del 2019, a circa 42 miliardi di euro, il +7,3% dal 2014. Sempre entro l’anno, le prestazioni sanitarie pagate di tasca propria dagli assistiti passeranno da 95 milioni di euro attuali a 155 milioni di euro. A segnalarlo, il IX Rapporto Rbm-Censis, una delle principali indagini condotte sulla sanità italiana, e realizzata su un campione nazionale di 10.000 cittadini maggiorenni.

Nella maggior parte dei percorsi di cura gli italiani, per accorciare i tempi di attesa imposti dalla sanità pubblica, scelgono di accedere privatamente a una o più prestazioni sanitarie.
Nell’ambito dei beni sanitari di assoluta evidenza, i farmaci rappresentano la seconda voce di costo per i cittadini, pari a 380 euro, e la prima in termini di frequenza (38%). Mentre al primo posto, quanto ad esborso economico, si confermano le spese odontoiatriche, pari a oltre 570 euro.
Terza posizione per lenti ed occhiali, con costi medi attorno ai 220 euro, mentre si attesta attorno a 185 euro l’investimento privato in protesi e presidi. Più alto il presidio pubblico sugli esami diagnostici, che comunque vengono pagati privatamente nel 23% dei casi, e sulle prestazioni ospedaliere, dove i cittadini sostengono direttamente i costi dell’acquisto in quasi il 10% dei casi.

I tempi di attesa nel pubblico – si evidenzia nella ricerca – spaziano dai 128 giorni medi di attesa per una visita endocrinologica ai 114 per una visita diabetologica, sino ai 49 giorni per una visita cardiologica: “A seguito di queste lungaggini - segnala Marco Vecchietti, Ad e direttore generale di Rbm Assicurazione Salute – quasi un italiano su due si rivolge al privato. Tra il 2013 ed il 2018, a fronte di una crescita del 9,9% della spesa sanitaria privata, la spesa sanitaria intermediata dalla sanità integrativa è cresciuta del + 0,5%”.

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