Storie d’impresa: Tratto Pen è evergreen grazie al design

Lanciata da F.i.l.a., la penna-pennarello ha instaurato un legame emotivo con il consumatore. Uno strumento simbolo della creatività italiana (da Mark Up 247)

Può un prodotto venduto a 99 centesimi di euro diventare un’icona del design italiano? F.i.l.a. (Fabbrica Italiana Lapis e Affini) con Tratto Pen ci è riuscita. Tutto ha inizio nel 1973 quando F.i.l.a. contattò l’agenzia di pubblicità Tbwa per realizzare la campagna pubblicitaria della linea Giotto. Il direttore marketing di Tbwa si fece dare un esemplare di tutti i prodotti F.i.l.a. e rimase colpito dalla facilità di scrittura del prodotto “Micro punta Linea 2 mila”, dotato di un pennino ideato in Giappone. L’imprenditore Alberto Candela, considerato il potenziale dei nuovi strumenti di scrittura, affidò all’ufficio marketing, da poco costituito, l’incarico di studiare una penna innovativa per sfruttare la tecnologia del pennarello, brevettata in Giappone solo alcuni anni prima, F.i.l.a., con Alberto Candela, che oggi ha lasciato la guida al figlio Massimo, ebbe il coraggio di investire nel progetto di lancio di un nuovo prodotto in un mercato maturo e saturo e in un periodo difficile come la seconda metà degli anni settanta, ma decise di farlo avvalendosi della collaborazione di Design Group Italia, uno studio di progettazione fondato da Marco Del Corno. Fin dall’inizio, Design Group Italia ha adottato soluzioni organizzative finalizzate a valorizzare il lavoro di squadra, mettendo in secondo piano la creatività del singolo designer. Un caso unico nel contesto italiano, dominato da studi guidati da un solo architetto-designer leader. Design Group Italia si è collocato, infatti, nel mercato della progettazione sia come gruppo coeso di professionisti, osteggiando la logica, prevalente in Italia, della paternità personale di un progetto, sia come studio di design che lavora anche sugli oggetti di largo consumo di utilizzo quotidiano.

L’articolo completo su Mark Up n. 247

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