Studio Mercer Ftse Mib: crescono compensi dei CdA e bonus annuali

Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay
I trend nella decima edizione dello Studio sui compensi dei Consigli di Amministrazione delle società appartenenti all’Indice Ftse Mib

Presentata da Mercer la decima edizione dello Studio sui compensi dei Consigli di Amministrazione delle società appartenenti all’Indice Ftse Mib, finalizzato ad analizzare le retribuzioni fisse e variabili degli organi di amministrazione e controllo. Un'analisi che, come sottolinea Marco Valerio Morelli, Ad di Mercer Italia, offre la possibilità di effettuare comparazioni tra i trend degli ultimi 10 anni e collegarlo alla performance aziendale e borsistica, rappresentando per le aziende italiane la cartina di tornasole per la valutazione del collegamento e del contributo delle politiche retributive alla strategia di business e di sviluppo sostenibile. Vediamo allora quali sono le principale tendenze emerse con gli ultimi dati 2021 e alcune previsioni 2022.

Tendenze retributive, esg e D&I

Rispetto alle tendenze principali in riferimento ai compensi corrisposti nel 2021, si registra un leggero incremento dei compensi fissi dei Ceo nella parte medio alta di mercato, oltre che una salita lieve anche degli emolumenti riconosciuti agli amministratori non esecutivi. Il combinato disposto di fattori quali l’inversione del trend sui risultati di business post pandemici, la reintroduzione di piani di incentivazione annuale temporaneamente sospesi nel 2020 e alcune variazioni di incumbent hanno portato a valori di bonus annuale erogato superiore non solo al 2020, ma anche degli anni pre pandemici. A conferma dell’inversione del trend sui risultati di business rispetto al 2020, più della metà dei Ceo ha over-performato la scheda obiettivi del 2021.
Le politiche retributive previste per l’anno 2022 svelano un’offerta retributiva variabile complessiva sostanzialmente stabile con una leggera flessione sugli incentivi variabili annuali mediani. Nell’ambito dei sistemi di incentivazione si evidenzia la conferma di una forte focalizzazione sulle azioni di salvaguardia del clima e di valorizzazione del capitale umano (diversity & inclusione in primis). Nell’ambito delle politiche di D&I la dimensione ad oggi ancora più presente è relativa alla rappresentatività di genere. Lo studio conferma l’evidenza di una presenza femminile che si riduce col crescere delle responsabilità. Si registra un lieve aumento di donne dirigenti e impiegate (rispettivamente 20% e 46% nel 2021) mentre diminuiscono leggermente le donne «prima linea dell’Ad» (15% nel 2021). In relazione a questo tema, volendo fare un piccolo focus sui Consigli di Amministrazione, risulta in lieve crescita il numero di donne presenti all’interno dei Board (38% contro il 37% nel 2020), pur registrando la presenza di solo 3 donne executive (rispetto alle 4 dello scorso anno)
Anche la maggiore attenzione alle tematiche esg è confermata, ad esempio dall’aumento delle società che prevedono comitati le cui funzioni sono esclusivamente correlate al tema della sostenibilità: i comitati sostenibilità sono presenti nel 53% delle società dell’indice (21 società), rispetto al 40% del 2020 (16 società) e al 28% del 2019 (11 società). Avendo a riferimento alle aziende industriali, si conferma il trend che vede il pay-mix target più sbilanciato sulle componenti variabili: in particolare, assume sempre maggiore rilevanza la componente condizionata al raggiungimento di obiettivi di performance di medio-lungo termine, coerentemente con gli orientamenti del Codice di Corporate Governance e del gradimento di Proxy Advisor e Investitori Istituzionali.

 

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