Superare l’all road con l’intermodale

ECONOMIA & ANALISI – Ricerca di Ecr con il Politecnico di Milano e la Liuc: 450.000 unità di carico potenziale non più su strada ma su ferrovia (da MARKUP 217)

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I l servizio di trasporto ferroviario, in una prospettiva intermodale, può rispondere ai requisiti di efficienza del largo consumo, permettendo di aumentare i volumi allocabili su rotaia e contribuendo a realizzare, nel contempo, gli obiettivi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni che si pongono le imprese del settore.
La ricerca di modelli alternativi alla predominanza del trasporto merci all road apre nuove aree di collaborazione tra idm e distribuzione, come testimonia l'attivazione da parte di Ecr Italia e delle aziende aderenti di un gruppo di lavoro dedicato al trasporto intermodale. Un'iniziativa caratterizzata da un approccio decisamente pragmatico: anzitutto mappando i requisiti espressi dal settore del largo consumo, e quindi lavorando insieme alle aziende del mondo ferroviario per raggiungere una maggiore consapevolezza delle reciproche dinamiche interne e delle opportunità inespresse. Un importante passo in avanti, in questa direzione, è rappresentato dalla ricerca "Intermodability: il settore del largo consumo e la sfida del trasporto ferroviario" che Ecr Italia ha realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e il C-Log -il Centro di Ricerca sulla Logistica della Liuc-Università Carlo Cattaneo.

Modello di simulazione
Il team di ricercatori, partendo da oltre 160.000 viaggi stradali effettivamente realizzati nel 2011 dalle aziende del gruppo di lavoro, ha sviluppato un modello di simulazione che ha consentito di convertire il traffico stradale in un set di treni effettivamente realizzabili lungo le diverse direttrici nazionali.
Una estensione su base nazionale ha quindi consentito di stimare una domanda potenziale per il settore del largo consumo di 450mila unità di carico che, attraverso la rete ferroviaria che connette il sistema nazionale degli interporti, potrebbero viaggiare non più su strada ma su ferrovia. .
La ricerca ha analizzato i dati relativi ai volumi di traffico in uscita da alcuni nodi primari della filiera Produttori-3PL-Gdo. Nel modello di simulazione sono stati considerati i viaggi ritenuti "intermodabili" che insistono su alcune relazioni origine/destinazione nazionali tra alcuni bacini di concentrazione della domanda e dell'offerta di beni di largo consumo.

Viaggi a carico completo
In particolare, si sono analizzati i viaggi a carico completo effettuati nel 2011 per prodotti non deperibili in Italia su relazioni stradali superiori ai 200 km effettuati lungo la dorsale ferroviaria nazionale che transita sui nodi di Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Novara, Padova, Pescara e Roma.
Trasportare su rotaia e non su gomma beni come acqua minerale, pasta, conserve, prodotti per la cura della casa e della persona costerebbe meno e impatterebbe meno sull'ambiente. Assumendo una percorrenza media di circa 250 chilometri tra due nodi nella filiera dei beni di largo consumo e considerando che trasportare una cassa mobile via ferrovia consente di risparmiare, per ogni chilometro percorso, circa 600 g di emissioni di CO2 rispetto al trasporto stradale, ne deriva un risparmio complessivo annuo di 70.000 tonnellate l'anno di CO2, oltre alla riduzione di altre esternalità generate dai trasporti su gomma stradali quali la congestione del traffico e l'incidentalità.

Servizi intermodali
L'indagine sul campo ha rappresentato inoltre un'occasione per censire i principali servizi intermodali e nodi logistici presenti sul territorio, evidenziando così le principali aree di assorbimento dei flussi e i poli distributivi, con particolare riferimento alle strutture logistiche gestite conto terzi.
L'efficienza del sistema Italia passa attraverso la movimentazione delle merci e il loro trasporto, che continua ad essere prevalentemente su gomma (per il largo consumo il 95%) e quindi più costoso e meno sostenibile che in altri Paesi - ha commentato Vincenzo Tassinari, vice presidente GS1 Italy | Indicod-Ecr e presidente del consiglio di gestione Coop Italia-. L'Unione Ferrovie Europee stima che il trasporto ferroviario produca una riduzione media delle emissioni del 55% rispetto al trasporto su gomma.
Il percorso del gruppo di lavoro non è ancora terminato -ricorda Tassinari- e passerà dal coinvolgimento della totalità degli stakeholder, anzitutto delle istituzioni, e dall'avvio di progetti pilota già nel corso del 2013. La potenzialità del settore è di trasferire su treno fino al 30% delle merci trasportate.

Allegati

217_Logistica-Allroad

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