Surgelati, da 60 anni sulle tavole italiane: ne consumiamo 16 kg a testa

Surgelati - 60 anni IIAS
Oggi li consumano 9 italiani su 10. In 60 anni la percezione del surgelato è radicalmente cambiata: da risorsa "d'emergenza” a valido alleato

I surgelati hanno accompagnato il cambiamento delle abitudini e degli stili di vita della popolazione italiana, agendo da protagonisti nell'evoluzione della spesa alimentare e oggi, in occasione della Giornata del cibo surgelato (6 marzo), festeggiano 60 anni sulle nostre tavole, che coincidono con la nascita di IIAS - Istituto Italiano Alimenti Surgelati.

Percepiti all'inizio con una certa diffidenza, i frozen food sono divenuti parte integrante della nostra dieta: oggi li mangiano 9 italiani su 10, che ne consumano la cifra record di 16 kg annui pro-capite, contro i 3 kg del 1980. In 60 anni, la percezione del surgelato da parte dei consumatori è radicalmente cambiata: da risorsa "d'emergenza” a valido alleato; da soluzione "salva-cena” a prodotto di alta qualità e contenuto di servizio per tutta la famiglia. Un costante miglioramento dei prodotti ha accompagnato la storia del comparto, grazie all'accurata selezione delle materie prime, a nuove tecnologie di surgelazione, alla razionalizzazione dei canali distributivi e alla continua spinta all'innovazione.

"Quella dei prodotti surgelati è la storia di una straordinaria 'rivoluzione' alimentare, che ha modificato per sempre il nostro modo di mangiare e conservare il cibo, permettendoci di gustare verdura e frutta fuori stagione, specie ittiche provenienti dai mari più incontaminati o elaborate preparazioni gastronomiche pronte in soli pochi minuti - racconta Giorgio Donegani, Presidente IIAS. Ciò che solo fino a qualche decennio prima sembrava impensabile, con l'arrivo dei surgelati in Italia è diventato realtà e oggi, a pochi giorni dalla Giornata del cibo surgelato, celebriamo i 60 anni di IIAS che coincidono anche con l'arrivo dei surgelati in Italia”.

"Le innovazioni del comparto hanno accompagnato l'evoluzione dei consumi mettendo d'accordo gusto, sicurezza e sostenibilità, grazie ai continui investimenti in R&S da parte delle aziende del settore - prosegue Donegani. I surgelati sono diventati parte integrante delle scelte alimentari dei nostri connazionali, grazie ai loro numerosi e unanimemente riconosciuti punti di forza: l'alto livello qualitativo delle materie prime; l'elevato apporto nutrizionale; la sempre più vasta ampiezza della proposta; l'enorme praticità d'uso; la disponibilità costante in ogni periodo dell'anno; la massima sicurezza e trasparenza di informazioni; la grande valenza anti spreco e, in generale, la rispondenza alle crescenti esigenze di consumo”.

"L'evoluzione del mercato dei surgelati si inserisce con grande coerenza nella dimensione del nuovo paradigma 'Smart & Sustainable' che abbiamo individuato negli ultimi anni -commenta Francesco Morace, sociologo, esperto di consumi e presidente Future Concept Lab. Il paradigma concilia l'intelligenza della tecnica, l'innovazione nei comportamenti con le esigenze della sostenibilità e dello scarto zero. La possibilità smart di 'modulare' nei tempi e nelle porzioni il consumo di cibo in casa e nella ristorazione, attraverso il ricorso ai surgelati, risponde al desiderio crescente dei consumatori di semplificarsi la vita senza rinunciare alla qualità degli ingredienti e dei prodotti alimentari e alla gratificazione palatale. Il mondo dei surgelati ha dimostrato in questi anni di saper rispondere a questa richiesta, garantendo la condizione di ipernaturalità che le persone apprezzano in modo crescente: questo spiega la sua crescita ininterrotta”.

I surgelati arrivano in Italia negli anni del miracolo economico e con la nascita di una cultura agroalimentare che, fino a quel momento, si era basata sui prodotti freschi o conservati. Negli anni Sessanta entrano nelle case degli italiani gli elettrodomestici: se nel 1958 solo il 13% possedeva un frigoriferonel 1965, la percentuale era quadruplicata raggiungendo oltre la metà della popolazione (55%). Una svolta nei consumi alimentari, che l'industria dei surgelati ha subito cavalcato. Nelle grandi città aprono i primi supermercati forniti di banchi frigo, anche se all'inizio l'acquisto rimane legato al momento del consumo. Per conservare i surgelati in casa, infatti, occorrevano frigoriferi dotati di comparto freezer a -18° C (che all'inizio aveva le dimensioni di una piccola scatola), e i primi modelli di questo tipo arriveranno in Italia solo alla fine del decennio.

"Nel nostro Paese - ricorda il presidente Donegani - la cultura del cibo surgelato è arrivata con qualche anno di ritardo rispetto all'Europa centro-settentrionale e ha portato una grande innovazione nel settore alimentare, introducendo elementi come praticità, facilità di conservazione, velocità di preparazione, fondamentali per accelerare la rivoluzione sociale che ci ha accompagnato fino ad oggi”.

I dati di consumo premiano il comparto: alla fine del decennio, i surgelati sfiorano quasi le 900 mila tonnellate, rispetto alle 800 mila del 2009. È la conferma della capacità del settore di rispondere con efficienza e rapidità, grazie alla continua innovazione di processo e di prodotto, alle richieste, tradizionali e nuove, consolidate ed emergenti, del consumatore del terzo millennio. Ma il vero boom si raggiunge negli ultimi anni: il totale dei surgelati consumati in Italia arriva al record storico di oltre 940 mila tonnellate, corrispondenti a un consumo annuo di 16 kg a testa, rispetto ai 15,1 kg del 2020, ai 14,1 del 2019 e più del quintuplo dei 3 kg del 1980. Infine, tra il 2019 e il 2021 si registra anche una impennata nelle vendite di freezer in Italia, pari al +21%, a testimonianza delle nuove abitudini di consumatori sempre più propensi a portare in tavola prodotti surgelati.

"Nel corso degli anni - ricorda Giorgio Donegani - il surgelato ha più volte 'cambiato pelle': da risorsa d'emergenza a valido alleato; da soluzione 'salva-cena' per donne lavoratrici e single fino all'attuale profilo di prodotto d'eccellenza per tutta la famiglia, grazie al suo alto contenuto di servizio. In sessant'anni il comparto è stato protagonista di un costante miglioramento della qualità dei prodotti, dovuto alla ricerca selettiva sulle materie prime, alle nuove tecnologie di surgelazione, ad una razionalizzazione dei canali distributivi e al sempre più evidente fattore innovativo”, conclude il presidente IIAS.

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