TAACfatto, un misura febbre automatico per accedere nel locale

Basta guardare in una colonnina e il display rileva subito la temperatura: con il semaforo verde si entra, con il rosso c’è lo stop. Ideato e brevettato da due imprenditori friulani, è pensato per l’industria, il retail e l’horeca

Niente più personale all’ingresso dei locali per misurare la febbre. La Fase 2 del Covid-19 dovrà essere gestita con strumenti hi-tech che lavorano in autonomia e nel rispetto del distanziamento sociale (di qui la crescita di richieste per kiosk e vending). TAACfatto (il nome è un omaggio all’appeal della milanesità) è un’assoluta novità. Una colonnina dotata di scanner capace di misurare la temperatura corporea e, nel caso, bloccare l’accesso. Il dispositivo mira a innalzare i livelli di sicurezza per l’industria, il retail e l’horeca: quest’ultima, in particolare, con le prossime aperture, deve presentarsi in una nuova veste per riconquistare la fiducia dei clienti.

a sx Gimmi Bodigoi, a dx Marco Zorzettig ideatore di TAACfatto

L’idea è di Marco Zorzettig, imprenditore friulano del vino con La Tunella e Alturis; nonché della birra, con Gjulia, primo birrificio agricolo friulano. Un progetto nato in collaborazione con Gimmi Bodigoi, titolare dello Studio SBengineering.

La colonnina smart può essere collegata alla chiusura delle porte e avvisa il personale di sala: si tratta di una struttura alta circa 1,70 metri e larga circa 35 centimetri, che può essere facilmente posizionata all’ingresso di qualsiasi locale o esercizio pubblico. In pochi secondi è in grado di misurare la temperatura corporea di una persona. Basterà solo guardare il display e in un istante verrà rilevata. Se risulta inferiore ai 37,5 gradi si visualizzerà un “semaforo verde” di libero accesso; se è superiore, la macchina trasmetterà un segnale acustico e luminoso al cliente e al personale della sala mettendoli così in allerta. Può inoltre essere collegata alla chiusura elettrica delle porte per quei luoghi che ne sono dotati.

“È molto semplice da montare – fa sapere Marco Zorzettig – e non ha costo esorbitante. Il modello base costa 2.500  euro e volendo si può arricchire con gli accessori. Tra questi ci sono per esempio il contapersone o gli allarmi. Con un’antenna 3G riusciamo anche a inviare una mail al proprietario se non è sul posto. Dentro ha un software: possiamo anche impostare un numero massimo di accessi al locale. Se si va oltre, esce sul display la scritta “Attendere prego”.  E scatta di nuovo il via libera appena la fotocellula rileva clienti in uscita da un’altra porta”.

Le prime richieste sono arrivate da aziende, supermercati e centri commerciali. I vantaggi sono molteplici: è veloce da installare (tempo 20 giorni è disponibile), non occupa molto spazio; evita l’impiego di personale che per effettuare la misurazione spesso si avvicina a distanza anche inferiore al metro, mettendo in ansia il cliente. L’apparecchio beneficia delle agevolazioni fiscali (detrazione del 50%) previste dalla Legge di Bilancio 2020 in quanto considerato Dispositivo di Sicurezza. “Come margine di errore diamo 0,2 gradi, che è tra i più performanti. Sulla privacy il rispetto è totale: l’apparecchio non registra alcun nome”. Il prodotto è brevettato. I luoghi dell’impiego del dispositivo sono vari: non solo bar, ristoranti, enoteche, supermercati, centri commerciali, farmacie, ma anche aziende e uffici. “Al momento ce lo hanno chiesto soprattutto fabbriche, supermercati e centri commerciali. La ristorazione è ferma e dunque per il comparto diventa difficile investire”.

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