Tendenze & Scenari – La birra è uomo, nonostante ciò che se ne dica

Articolo pubblicato su MARK UP 127 aprile 2005 –

“Italiana o estera? Bionda o scura?’’. Stiamo parlando naturalmente di una bevanda: la birra. Ottenuta principalmente dalla lavorazione dell’orzo, essa si presta a molteplici occasioni di consumo, raggruppabili in due grandi categorie: “evasione” e “accompagnamento al pasto”. La stagione dei consumi sembra, tuttavia, non ancora iniziata e il reparto birre è spesso vuoto o frequentato da clienti frettolosi.
Abbiamo analizzato gli atteggiamenti d’acquisto di un campione di clienti di ipermercati, supermercati e superstore e il dato emerso è particolarmente interessante ed esplicativo delle osservazioni di seguito fatte. I clienti sono prevalentemente uomini, di età compresa tra i 25 e i 50 anni; fra i giovani, però, non c’è distinzione di sesso.
La “voglia di birra” sembra essere un desiderio prettamente pianificato: il 60% circa degli acquirenti si dirige spedito verso lo scaffale alla ricerca della “propria birra” e, trovatala, la mette nel carrello. Tutta l’operazione si svolge nel giro di pochi secondi. Il restante 40% è composto da chi, studiando attentamente le proposte dello scaffale alla ricerca di promozioni, confronta l’assortimento presente, prende in mano le bottiglie, legge le etichette e, dopo una sosta di circa 4 o 5 minuti, effettua la scelta. Sono principalmente i giovani a lasciarsi tentare dalle offerte speciali e sono ancora una volta loro a fare acquisti più vari, scegliendo le ultime novità presenti nello scaffale.

L’importanza del packaging
Un secondo atteggiamento rilevato riguarda il tipo di packaging. Anche in questo caso vi è una distinzione abbastanza netta delle scelte: acquista birra in bottiglia il 70% del campione, prediligendo il formato da 66 cl e mettendo nel carrello in media 1 o 2 referenze. L’altro 30% preferisce le lattine acquistandone in media sempre più di una referenza. Curioso è anche l’atteggiamento di chi, non interessato all’acquisto di birra, attraversa la corsia noncurante delle proposte dello scaffale, senza neanche voltare lo sguardo e lasciandosi “tentare” solo dalle proposte degli scaffali di fronte.
Non si sono riscontrate forti discrasie, invece, rispetto alla nazionalità della birra: si acquista indifferentemente birra italiana o estera, quasi a voler sottolineare che, ovunque essa sia prodotta, la birra è sempre “buona”.
Concludiamo la nostra analisi facendo un’ultima osservazione: quando l’acquisto è effettuato in coppia, è ancora una volta l’uomo a “trascinare” la donna verso lo scaffale. E che non si dica più che la birra è solo “donna”.



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