Tendenze & Scenari – Quanti sacrifici per gli amici pelosi

Articolo pubblicato su MARK UP 132 settembre 2005 –

Il panel famiglie HomeScan rappresenta i consumi in casa di 20,6 milioni di famiglie italiane. Si basa su un panel di 6.000 famiglie che registrano tutti gli atti di acquisto a livello di referenza. Il servizio consente di analizzare il repertorio d’acquisto delle famiglie acquirenti una marca o prodotto e, grazie alla lettura della sequenza d’acquisto, anche il passaggio da una marca all’altra, identificando la source of business. L’identificazione del luogo di acquisto permette anche di analizzare il differente comportamento di acquisto nelle insegne della Gda.

Anche il petfood non sfugge alla difficile congiuntura dei consumi. Nonostante, nell’ultimo anno, gli acquisti in quantità siano sostanzialmente stabili (+0,2%), registriamo un calo del 3,7% in valore, con il prezzo medio al kg che scende da 2,24 a 2,09 euro. Cane e gatto rappresentano il grosso dei consumi di petfood in Italia. Se il volume dei consumi premia il cibo per gatto (vicino alle 200.000 tonnellate), è in crescita quello per cane, con l’umido che guida la corsa (+6%, contro +4% del secco). Chi nutre l’amato gatto con il raffinato cibo umido spende mediamente 80 euro all’anno. La cifra però si sta riducendo, se la confrontiamo con gli 86 euro dell’anno scorso. Se Fuffy, però, si accontenta dei croccantini, il suo fortunato proprietario se la cava con 35 euro. Sorprendentemente si spende meno per l’alimentazione del cane: 44 euro all’anno per il cibo umido e 36 per il secco.
A proposito dei canali, il discount incrementa il peso di quasi un punto (dal 8,3% al 9,3% in volume) della spesa totale petfood. (chicca.tenti@italy.acnielsen.com)

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