TikTok Saga, nuovo (e ultimo?) episodio tra gli azionisti Walmart e Oracle

TikTok Global
Numero uno mondiale della grande distribuzione, Walmart potrebbe prendere (l’accordo non è ancora firmato) insieme ad Oracle quote di partecipazione in TikTok Global

Nelle scorse settimane si è consumato quello che è stato definito, a seconda dei giorni, “TikTok saga” o “TikTok drama” per i continui stop and go che hanno caratterizzato le trattative tra il governo USA e TikTok, con lo scopo di evitare la messa al bando dell’applicazione stessa tra i confini statunitensi. Genesi della vicenda è da ritrovare in questioni geopolitiche ben più profonde dell’app sviluppata dalla casa software cinese ByteDance, che vede nell’uso arbitrario dei dati degli utenti e in questioni legate alla privacy e manipolazione e archiviazione dei dati stessi solo alcuni dei punti di rottura.

L’accordo che potrebbe essere firmato (vi sono ulteriori margini di negoziazione fino al 27 settembre 2020, data a cui è stato ulteriormente prorogato il divieto di download dell’applicazione) prevede la costituzione di una nuova società chiamata TikTok Global, avente la propria sede in Texas, con quattro amministratori statunitensi su cinque, più un probabile esperto di sicurezza nel consiglio.

Inoltre, le società americane Oracle e Walmart avrebbero acquisito quote di minoranza del 12,5% e del 7,5%, rispettivamente, in TikTok Global (tutti i mercati eccetto la Cina), arrivando a coprire il 20% della nuova società. In base a quanto riferito, tali nuove partecipazioni in TikTok costerebbero 12 miliardi di $ , valutando l'app video a 60 miliardi di $, quasi quanto Snap Chat (35 miliardi di $) e Twitter (32 miliardi di $) messi insieme.

Secondo Walmart, il cui CEO Doug McMillon sarà anche uno dei cinque membri del consiglio di amministrazione della nuova società, l'accordo potrebbe anche creare 25.000 posti di lavoro negli Stati Uniti e 5 miliardi di $ di entrate fiscali.

È interessante anche cercare di capire, seppur in fase ancora negoziale, cosa faranno effettivamente Oracle e Walmart in TikTok Global: Oracle sarebbe il fornitore di servizi cloud di TikTok (il famigerato "partner tecnologico di fiducia") e avrebbe accesso al codice sorgente dell'azienda per garantire la privacy dei consumatori statunitensi in primis; su Walmart non vi è esattamente un ruolo definito, ma molto potenziale strategico per assicurarsi un eccezionale vantaggio competitivo.

Anzitutto, bisogna ricordare che il gruppo Walmart è un colosso che da solo fattura 523,96 miliardi di $ (a luglio 2020), quasi come il Pil dell’Austria, ed è ai vertici come retailer ominicanale votato all’innovazione. Nell’ambito dell’accordo in questione, Walmart accetterebbe provvisoriamente il 7,5% di partenza e si impegnerebbe a stipulare accordi commerciali per fornire al social network servizi di eCommerce, pagamenti e altri servizi omnicanale. Da tale partnership, in potenza, i risultati potrebbero essere decisamente impattanti su clienti e per la concorrenza. Dettagli specifici, tuttavia, non sono ancora stati rivelati, e in realtà anche l’essenza la buona riuscita dell’accordo stesso è ad oggi in bilico.

Lo scorso 19 settembre 2020, infatti, l’accordo sembrava essere sul punto di essere siglato tanto che TikTok ha twittato un video di Vanessa Pappas – il capo provvisorio dell'azienda – avente come testo "#WeAreTikTok e siamo qui per restare!". A tre giorni di distanza, la situazione si complica nuovamente, rimarcando il motivo del contendere sulla nazionalità della proprietà di maggioranza dell’app. USA vs. Cina: il tempo dirà se l’accordo andrà in porto o meno. Fatto sta, che pensare come un esponente di spicco della GDO possa confluire in maniera così diretta nelle dinamiche di un social media apre molti spunti per il futuro.

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