Torino, lo stadio della Juventus con il drive-in alimentare

Urbanistica, Real Estate & Cci - Nuove aperture – Aprirà nel 2011. Oltre 100 milioni d’investimento complessivo.

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Fra i problemi degli stadi calcistici, quelli più spesso indicati sono il sottoutilizzo e gli alti costi di gestione

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Il nuovo stadio della Juventus si inserisce in un progetto di riqualificazione urbana nel quale il ruolo guida fra le strutture extrasportive è giocato dal centro commerciale Conad

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Il progetto è frutto di 8 anni di studio e confronto su 73 stadi europei

A
proposito del progetto di riqualificazione urbanistica incentrata sul nuovo stadio Delle Alpi a Torino (periferia nord-ovest), è stato più volte evocato il termine “super-luogo”, concetto urbanistico (neologismo?) che sintetizza l’immagine di un aggregato immobiliare polifunzionale, concepito e sviluppato per attrarre consistenti flussi di persone che possono così fruire di spazi - a diversa destinazione - non più ancillari, ma sinergici con il luogo principale che motiva il viaggio e/o lo spostamento. Passando dalla poesia alla prosa, nel caso di uno stadio calcistico, come il vecchio ma storico Delle Alpi, nel quartiere Le Vallette, questa premessa significa, “down-to-earthly”, creare strutture che al grande evento sportivo abbinano shopping, svago e terziario: per riportare le famiglie allo spettacolo sportivo più popolare, senza paure per la propria incolumità, e soprattutto per dare nuova vita a quartieri nei quali lo stadio di calcio è spesso, se non nella maggior parte dei casi, paragonabile alla classica cattedrale nel deserto. Il tema nuovi stadi-nuovi impianti polifunzionali è ancora fresco di trattazione, compresi i tanti nodi critici che ne caratterizzano il profilo sul piano pratico. È risaputo che uno dei problemi che affliggono gli stadi italiani è il sovradimensionamento: in altre e più semplici parole, ci vanno sempre meno persone. Lo stesso Jean-Claude Blanc, amministratore delegato Juventus Football Club spa, ha detto chiaramente che i 40.000 posti disponibili nel futuro stadio che sorgerà sulle ceneri del Delle Alpi sono il numero giusto rispetto alla capienza originaria, che è di circa 60.000 posti.

Location

Delle vecchie fabbriche che caratterizzavano Le Vallette, ex quartiere industriale nella periferia nord-ovest di Torino, spicca solo l’acciaieria Thyssenkrupp, ormai chiusa dopo il terribile incidente avvenuto la notte del 6 dicembre 2007. La zona verde è rappresentata dalla parte nord del parco Carrara, più noto come Parco della Pellerina, attraversato dalla Dora Riparia che lambisce la parte sud delle Vallette. Vicino al Parco è situato il Castello di Lucento.

Allo stadio si arriva in auto tramite lo svincolo Venaria Reale-Stadio delle Alpi, sulla tangenziale Nord di Torino. Per quanto concerne i collegamenti pubblici, soprattutto futuri, molto dipenderà dagli sviluppi della linea ferroviaria Torino-Ceres che dovrebbe raggiungere il centro di Torino innestandosi nella costruenda stazione di Torino Rebaudengo nell’ambito del Sistema Ferroviario Metropolitano. La fermata interessata è quella di Venaria-Stadio (Stura di Lanzo), che dista circa 600 metri dallo stadio.

Strutture vecchie e sovradimensionate

Alla domanda “perché sono necessari stadi nuovi?” aveva fornito una risposta puntuale Nicholas Gancikoff, amministratore delegato The Sig Group, nel corso del convegno Uli (“New Stadiums a New Business”) che ha fornito a suo tempo una delle più approfondite occasioni di studio sull’argomento (si veda MARK UP di gennaio-febbraio 2008, alle pagg. 119). Sono necessari stadi nuovi per due motivi: la maggior parte degli impianti italiani non è adatta alle famiglie. E poi la metà di queste strutture si basa su fondamenta che risalgono a 20-40 anni fa: in Italia solo il 36% degli stadi ha meno di 10 anni.

Un altro problema è il calo delle presenze: gli stadi di calcio hanno perso 2 milioni di spettatori dal 1992 al 2007.

Ad analoghe conclusioni - cambiano solo i dati, ma non la sostanza - sono giunti i lavori del convegno tenutosi in primavera all’Università di Parma: secondo i dati di una ricerca della società di consulenza StageUp & Leisure Business, gli stadi italiani di serie A sono fra i più vecchi e meno frequentati in Europa. Le 20 società del massimo campionato di calcio giocano in 16 stadi con un’età media di 67 anni. In più, gli stadi italiani sono i meno frequentati d’Europa: arrivano in media al 53% della capienza totale.

La rivalutazione delle strutture concepite per ospitare partite di calcio riflette l’esigenza da parte delle società di gestione di creare fonti di extrareddito finalizzato all’ottimizzazione dei costi e dei ricavi. Per questa ragione maggiore è il grado di appetibilità dei nuovi stadi, più alta è l’eventualità che un centro commerciale e/o le strutture ricettive “non-retail” possano intercettare i flussi derivanti dall’occasione sportiva, oltre a quelli già fruibili durante la settimana. A patto che queste realizzazioni immobiliari nascano già con i presupposti di strutture “destination”, cosa non facile, perché il consumo - sia esso necessario o voluttuario - non segue le stesse logiche e gli stessi ritmi della frequenza sportiva. C’è dunque il rischio che, se un centro commerciale non è inserito correttamente nel bacino d’utenza - visto che uno stadio difficilmente rimarrà aperto 7 giorni su 7 - possa risultare interessante solo nei picchi di frequenza dell’impianto sportivo.

Investimenti: oltre 100 milioni di euro

Ma veniamo agli aspetti più prettamente connessi alla collaborazione Conad-Juventus. La scelta di Conad come partner di questa operazione non solo immobiliare tout-court, ma di riqualificazione urbanistica, è di notevole interesse, se non altro per le affinità elettive che legano Francesco Pugliese, direttore generale del consorzio nazionale dei dettaglianti, ai bianco-neri: “Da buon tifoso juventino non posso che essere contento di aprire un centro commerciale a fianco dello stadio”, ha detto Pugliese che ha ricordato, oltre alla sua fede bianco-nera, anche l’impegno nello sport profuso dalla Margherita, simbolo di Conad, abbinata a 300 squadre calcistiche giovanili.

Sarà inaugurato nel 2011 (in concomitanza con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia) l’ipermercato a insegna E.Leclerc-Conad (4.500 mq di vendita) all’interno del centro commerciale previsto a fianco del nuovo stadio della Juventus (40.200 posti di capienza). Il consorzio nazionale dei dettaglianti ha acquisito l’area di complessivi 34.000 mq di vendita che sarà gestita da Nordiconad, il terzo gruppo cooperativo a livello nazionale del sistema Conad. Il centro commerciale consterà di 60 negozi più una media superficie specializzata in bricolage.

Il nuovo stadio della Juventus Football Club spa richiederà un investimento pari a 105 milioni di euro, cui vanno aggiunti i 25 milioni di diritti pagati al comune di Torino. Il progetto, coordinato dall’architetto Gino Zavanella (Studio Gau), è stato affinato in 8 anni, analizzando 73 stadi europei. Oltre al centro commerciale, la nuova struttura polifunzionale prevede attività complementari per totali 37.000 mq fra cui bar, palestre, 8 ristoranti, attività commerciali interne per 12.000 mq e uffici per 5.000 mq.

Il consiglio comunale di Torino ha approvato il Prin (Programma d’intervento integrato), strumento urbanistico necessario per la realizzazione della fase finale del “progetto nuovo stadio”. Il Consiglio ha anche licenziato la nuova convenzione che regola il diritto di superficie acquisito dalla Società calcistica per tenere conto delle modifiche intervenute sia al progetto di nuovo stadio sia alle aree commerciali. Si è quindi favorevolmente concluso l’iter di approvazione che consentirà il rilascio dei permessi per l’edificazione del nuovo stadio e, previo semaforo verde da parte della Via (Verifica impatto ambientale), dell’area commerciale adiacente, quella che ospiterà al suo interno l’ipermercato gestito da Nordiconad.

Ecocompatibilità e sicurezza

Situato nel quartiere Le Vallette di Torino, il nuovo stadio è stato concepito con i massimi livelli di sicurezza e potrà ospitare, come detto, 40.200 spettatori, capienza calcolata sulla base dell’affluenza al Delle Alpi negli ultimi due anni, distribuiti in un unico invaso, e non prevede né la pista di atletica né barriere architettoniche. I progettisti si sono ispirati in particolare ai concetti realizzati negli stadi di Amburgo e Brema.

Due novità di rilievo riguardano la struttura esterna e la copertura. La prima sarà avvolta da una rete microforata che le permetterà, attraverso un sistema di proiezioni, di assumere colorazioni diverse secondo le ore del giorno e di ospitare scritte, video, immagini per essere bianca e metallica di giorno, multicolore di notte. La copertura in teflon trasparente lascerà filtrare la luce all’interno dello stadio.

Il nuovo impianto sarà anche il primo stadio ecocompatibile e riciclato del mondo: tutto il vecchio materiale frutto della demolizione sarà separato per tipologia e riutilizzato con un risparmio globale di circa 2,3 milioni di euro.

Per quanto attiene alla sicurezza, il nuovo stadio sarà privo di scale e gradini: i progettisti hanno voluto abbattere le barriere architettoniche per favorire non solo i portatori di handicap, ma anche l’ingresso di bambini e anziani. In caso di emergenza lo stadio potrà essere evacuato in 4 minuti.

Stadio-business

6 mld di euro gli investimenti
previsti entro il 2015 per
la realizzazione di nuovi impianti
di cui:

4 mld di euro solo per gli stadi

Più

  • La funzione del “retail” nelle iniziative di riqualificazione urbana incentrate sugli stadi

Meno

  • In questi casi si parla poco di risk management
  • Scarsi i collegamenti pubblici

Drive-in: un modello diffuso in Francia

Il drive-in è un servizio attivo in diverse insegne in Europa: per esempio, presso alcuni ipermercati E.Leclerc in Francia, in punti di vendita Colruyt in Belgio e in due dei tre ipermercati Auchan a Torino e hinterland. È una soluzione per fare la spesa in modo comodo, accessibile, veloce. Stando a quanto anticipato da Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, anche nell’E.Leclerc-Conad che aprirà nel centro commerciale adiacente al nuovo stadio funzionerà l’ExpressDrive sulla falsariga di quanto avviene nell’ipermercato E.Leclerc di Tolosa. Il cliente trasmette l’ordine via internet, collegandosi al sito del punto di vendita: lo può fare tutti i giorni della settimana e a qualsiasi ora. Il ritiro può avvenire nella stessa giornata, dopo almeno due ore se è stato trasmesso in un giorno feriale e in orario di apertura del punto di vendita, a partire dalla mattina successiva se è stato trasmesso la sera o in giorno festivo. Il ritiro della spesa può avvenire al massimo entro tre giorni dalla trasmissione dell’ordine.


 

Principali soluzioni tecniche


Tetto verde:

  • assorbe le radiazioni solari riflettendole in minima quantità: riduce così l’effetto “isola di calore” della zona;
  • trattiene una parte delle precipitazioni piovose, riducendo i picchi di portata delle acque meteoriche nelle fognature;
  • riduce il sovrariscaldamento del tetto, contribuendo al contenimento dei consumi energetici.


Teleriscaldamento:

  • la riduzione a zero delle emissioni di CO2 è collegata alla scelta del riscaldamento: si prevede, infatti, il collegamento alla rete di teleriscaldamento comunale.


Energie rinnovabili:

  • solare termico per produrre acqua calda sanitaria;
  • illuminazione diurna naturale tramite lucernai;
  • dimmerazione collegata alla quantità di luce presente.


Tecnologie:

  • riduzione dispersioni dell’involucro con materiali e masse atti a raggiungere la classe di edificio A+;
  • impianto di produzione del freddo a gruppi centrifughi, con un risparmio di energia elettrica del 50% rispetto ai normali compressori alternativi;
  • lampade a basso consumo energetico.

Allegati

Cci2009-StadioTorino
di Roberto Pacifico / giugno 2009

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