Dalla focalizzazione sulla visibilità a un’ottica di engagement, perché la nostra mente non ricorda tanto le immagini, quanto le emozioni. Alcune importanti istruzioni dal seminario di Kantar Tns.

In un mondo iper-connesso, l’importanza dei touchpoint, ovvero dei punti di contatto tra brand e consumatore, è destinata a crescere. Ogni momento di esperienza con la marca rivestirà un’influenza sempre maggiore, capace di indebolirla o rafforzala notevolmente.

Il 95% delle aziende dichiara di essere a conoscenza di questo aspetto, ma solo il 7% di loro oggi ha una gestione e un monitoraggio soddisfacenti al riguardo. A fare il punto della situazione è stato l’apposito seminario organizzato da Kantar Tns, che ha sottolineato come vi debba essere un necessario passaggio di paradigma all'interno di questa modalità di comunicazione.

"I touchpoint non hanno più un ruolo prestabilito: il consumatore attiva le piattaforme a lui più vicine, comode, utili. Comprendere le attese in termini di esperienza della propria target audience nelle diverse piattaforme è oggi, la grande sfida per le marche" Federico Capeci – Chief Digital Officer & Ceo Italy, Kantar Tns.

Ecco allora un piccolo vademecum per punti.

1Touchpoint più coinvolgenti, non più presenti

Le neuroscienze confermano infatti come la mente umana lavori maggiormente sulla base del ricordo di esperienze anziché di immagini in senso stretto. Da qui la necessità di pensare non più in termini di reach e visibilità, ma in termini di aumento dell’engagement.

2Misurare l’efficacia per gerarchizzare gli investimenti

Il 20% dei touchpoint è responsabile dell’80% dell’impatto. Saperne valutare i risultati in una visione unificata, dunque, permette di dare priorità ai più performanti e di destinarvi la maggior parte delle risorse.

3Strutturare i contenuti in base alle necessità degli utenti

I consumatori assegnano ruoli diversi ai touchpoint con cui entrano in contatto. l social, ad esempio, giocano un ruolo differenziato nella customer journey. Per il 62% degli internauti offre accesso ai brand content, per il 39% risponde a esigenze informative sul brand, per il 32% è il luogo dove poter fare domande. Occorre comprendere le loro attese e adeguare di conseguenza i contenuti e le modalità di relazione.

 

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