Trovata una soluzione “spezzatino” per il salvataggio della Pernigotti

Per l’azienda piemontese è stata trovata una soluzione che prevede la divisione in due rami separati

Grazie a due imprese italiane, Pernigotti può continuare un'avventura imprenditoriale cominciata nel 1860 e iniziare un nuovo capitolo della sua storia.

Dopo la lunga stagione di crisi e i mesi di trattative al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, infatti, per l’azienda piemontese è stata trovata una soluzione che prevede la divisione in due rami separati: la cooperativa torinese Spes rileverà quello che produce il cioccolato e il torrone, mentre l'imprenditore Giordano Emendatori, invece, quello relativo ai preparati per i gelati.

Nove mesi fa la proprietà (il gruppo turco Toksoz) aveva preso la decisione definitiva di fermare le macchine dello stabilimento di Novi Ligure, dopo il fallimento della trattativa con i sindacati, con la conseguente istanza – a febbraio – di cassa integrazione per reindustrializzazione per tutti i 92 dipendenti della storica azienda, gravata anche da un debito annuo di 13 milioni di euro, che si andava accumulando dal 2013, anno in cui Toksoz aveva rilevato il marchio.

La soluzione trovata garantirà dunque la continuità operativa del sito produttivo oltre al proseguimento di una tradizione dolciaria che vanta 160 anni di storia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome