Turismo enogastronomico, i Millennials guidano le nuove tendenze

Per i Millennials e la Gen X la presenza di un'esperienza a tema è sempre più determinante fra le motivazioni del viaggio

Il ruolo dell’enogastronomia nel turismo -già fondamentale, se non determinante, oggi, nelle scelte e nell'esperienza complessiva del viaggio- è destinato ad assumere parti da protagonista o addirittura da mattatore nei prossimi anni, soprattutto nelle generazioni più giovani, dai Millennials alla Z.

Già oggi, 7 persone in viaggio su 10 vogliono vivere esperienze enogastronomiche che siano memorabili, mentre quasi 6 turisti su 10 (il 59%) sceglie fra più destinazioni in base alle esperienze a tema. "Si consolida l’interesse dei turisti verso l’enogastronomia nei Paesi occidentali, e sono in forte crescita i turisti enogastronomici in Cina e Messico con un incremento, dal 2016, rispettivamente del +12% e +10% –aggiunge Roberta Garibaldi, autrice dell’edizione 2020 del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano-. Il totale di chi ha dichiarato di avere fatto almeno un viaggio con questa motivazione negli ultimi due anni a livello internazionale è pari al 53%. I Millennials guidano la tendenza tra le generazioni, mentre si affacciano i nuovi super foodie, i nati della Generazione Z: viaggiatori frequenti che già mostrano un alto interesse verso il cibo".

Le due (principali) categorie dei turisti enogastronomici

I turisti enogastronomici si possono classificare in due grandi gruppi. Uno è rappresentato da onnivori: sono circa il 50% e durante il viaggio desiderano vivere un insieme variegato di esperienze arricchenti; l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale, emozionale e culturale, soddisfa al meglio i loro bisogni. Anche altre attività si abbinano alle esperienze enogastronomiche con maggior probabilità rispetto a quanto avviene per i turisti generalisti: quindi, i turisti enogastronomici fanno shopping (85% contro il 68% dei turisti generalisti), partecipano a festival musicali (66% vs 45%). Il turista ricerca proposte integrate che abbinano una varietà di esperienze a tema enogastronomico con altre attività ludico-culturali.

I turisti internazionali di tutte le nazionalità mappate si definiscono eclettici nella scelta delle esperienze, e solo per i francesi prevalgono i temi dell’autentico, del locale e del gourmet.

Esperienza da valorizzare

"Incrociando i dati delle esperienze più gradite, più ricercate sul web, più vissute e più valorizzate dai tour operator e il posizionamento del nostro Paese, emergono alcuni temi su cui puntare – analizza Roberta Garibaldi –. Food truck e cibo di strada sono tra le esperienze più vissute e più ricercate sul web, seguite da ristoranti e bar storici insieme alle dimore storiche sede di aziende di produzione agroalimentare, alle visite ai produttori extra vino, e infine ai corsi di cucina. La pizza è il prodotto trainante per il nostro Paese, e facendo tesoro anche del riconoscimento Unesco dovrebbe diventare un prodotto su cui puntare in modo più forte per il turismo: pensiamo a un museo dedicato o ad esperienze diversificate. Le cantine interessano sempre, ma l’offerta deve evolvere verso una segmentazione e un posizionamento più distintivo".

Italia, leader europeo nell'offerta

Il nostro paese primeggia in sette campi di attività: produzioni di eccellenza, aziende vitivinicole, aziende olearie, imprese di ristorazione, musei del gusto, birrifici e città creative Unesco legate all’enogastronomia.

Considerando gli ultimi tre anni, sebbene la Francia evidenzi il maggiore incremento in termini assoluti di prodotti agroalimentari a indicazione geografica e di micro-birrifici, e la Spagna detenga i maggiori tassi di crescita nei vini a indicazione geografica e nelle imprese di ristorazione, l’Italia mantiene il primato per quanto concerne la crescita di aziende viticole e olivicole, dimostrando quindi un buon dinamismo nonostante la crisi.

L'Italia ha il maggior numero di iscrizioni alle liste Unesco dei beni materiali e immateriali legati all’enogastronomia e delle città creative per la gastronomia.

Pizza e gorgonzola, i nostri prodotti preferiti all'estero

A caratterizzare l'Italia all'estero sono gorgonzola e pizza, i prodotti italiani a indicazione geografica più ricercati sul web tra 2017 e 2019. Fra i topic di tendenza su Internet tra novembre 2019 e gennaio 2020 per gli utenti di Stati Uniti, Cina, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito figurano prodotti e piatti tipici: spiccano, oltre alla pizza, gli arancini, l’ossobuco, il parmigiano reggiano e il pecorino romano. Tra le produzioni vitivinicole sparkling wine, i vini dell’Alto Adige e il Chianti (dati Semrush).

I primati regionali

L’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di prodotti agroalimentari a indicazione geografica tipica, il Piemonte detiene il medesimo primato per i vini, la Campania per i prodotti agroalimentari tradizionali.

La Lombardia svetta invece per numero di imprese e di ristoranti di eccellenza segnalati sulle principali guide (Guida Michelin Italia, la guida de l’Espresso I Ristoranti e i Vini d’Italia, i Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso), oltre ad annoverare il maggior numero di micro-birrifici e brew pub in Italia.

La Toscana è la prima regione italiana per numero di agriturismi, sia in termini assoluti, sia per le differenti tipologie di servizio offerto (ristorazione, alloggio, degustazioni e proposte di esperienze fattorie didattiche, mountain bike, trekking, sport).

Negli ultimi tre anni, il Centro-Sud è l'area geografica più dinamica, con i maggiori incrementi nell’offerta.

L’edizione 2020 del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, 735 pagine, a cura di Roberta Garibaldi sotto l’egida della World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, è in due volumi, uno dedicato all’offerta, l'altro alla domanda. La ricerca in due volumi offre un quadro "completo e rigoroso" di un settore del turismo che negli ultimi anni evidenzia un continuo trend di crescita. Dati e analisi per delineare sia l’offerta del sistema Italia, comparato a livello europeo e nazionale, sia il profilo del turista internazionale di Francia, Regno Unito, Canada, Stati Uniti d’America, Messico e Cina.

Durante la presentazione Massimo Costantino Macchitella, Head of Small Business & Financing Products UniCredit, ha illustrato MADE4ITALY, "il nuovo programma nato con l’obiettivo di promuovere un sistema integrato turismo-agricoltura e supportare lo sviluppo di progetti di valorizzazione del territorio. Con Made4Italy UniCredit, mette a disposizione, oltre alla sua esperienza e tutto il suo know-how, anche 5 miliardi di euro di finanziamenti per le Pmi italiane nel triennio 2019-2021 per favorire l’imprenditorialità e rafforzare le identità regionali tipiche".

NOTA EDITORIALE

Volume I

autrice: Roberta Garibaldi, con il supporto di UniCredit e PromoTurismoFVG e il patrocinio di ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo, Federculture, Fondazione Qualivita, ISMEA, Touring Club Italiano, oltre alla collaborazione di Travel Appeal, TripAdvisor e Semrush.

Volume II

È la versione italiana del Food Travel Monitor 2020 redatto della World Food Travel Association. 

Autrice: Roberta Garibaldi

Co-autori: Matthew J. Stone, Steven Migacz, Erik Wolf

Main Sponsor: Quebec 

 

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