Turri mette il nocciolino di sansa nel motore

Frantoio Fratelli Turri
Grazie alla combustione del nocciolino del nuovo impianto green, è possibile riscaldare l’intera fabbrica veneta di 21mila metri cubi tra uffici, produzione e punto di vendita aziendale

Punta al taglio degli sprechi, ma anche delle emissioni ambientali, il nuovo impianto termico del Frantoio Fratelli Turri, che utilizza come combustibile il nocciolino di sansa, sottoprodotto ottenuto dalla lavorazione delle olive, dove anche la polpa inutilizzata viene inviata ad un impianto a biogas destinato alla produzione di energia pulita.

Nato nel 1951 in provincia di Verona, a Cavaion Veronese, il Frantoio Fratelli Turri – oggi condotto da Mario, Laura, Luisa e Giovanni Turri, figli del fondatore Giancarlo – ha approcciato a partire dagli anni Settanta il canale della gdo, espandendosi dal mercato del Triveneto anche all'estero, a cominciare dalla Germania. Una capacità produttiva di 3.000 chilogrammi/ora, con macchinari Pieralisi, partner storico. La scelta di sistemi di produzione che guardano ad innovativi impianti di molitura in continuo, anziché ai vecchi frantoi a presse, per il miglioramento qualitativo del prodotto. La ricerca, sperimentale oltre che produttiva, sulle 400 piante che circondano lo stabilimento produttivo, anche grazie ad un uliveto con 27 varietà di olive italiane dai diversi territori di origine come area di studio del prodotto.

Grazie alla combustione del nocciolino del nuovo impianto green, è possibile riscaldare l’intera fabbrica veneta di 21mila metri cubi tra uffici, produzione e punto di vendita aziendale, azienda nel quale ogni anno vengono raccolte tra le 1.500/2.000 tonnellate di olive, lavorate secondo due processi: il primo che separa olio e sansa umida, e quindi la seconda fase in cui la sansa è divisa dal nocciolino, che in totale arriva ad essere il 9/10% del peso delle olive trasformate, ossia tra le 135/200 tonnellate.

“Il nuovo impianto – spiega Laura Turri, titolare del Frantoio assieme ai fratelli – ci permette di riutilizzare i sottoprodotti e di trasformarli in combustibile, scaldando l’intera superficie dell’edificio senza inquinare l’aria che respiriamo ogni giorno. Un bel risparmio, soprattutto se si pensa alle emissioni di anidride carbonica, che in questo modo vengono più che dimezzate. Da sempre ci prendiamo cura dell’ambiente e del paesaggio gardesani, contraddistinti dalla presenza di olivi secolari: è per questa ragione che cerchiamo, anche attraverso processi aziendali virtuosi di economia circolare, di proteggerli. Amiamo il nostro territorio, rispettarlo e preservarlo è un atto doveroso”.

Tra i prodotti del Frantoio Turri che ad oggi sono disponibili sul mercato: il Garda Dop Orientale, rappresentativo della zona orientale del Lago, (principalmente con varietà Casaliva); il Rustico, biologico; Irreprensibile, a bassa acidità ottenuto a freddo; Frescoliva, non filtrato, ottenuto a freddo con olive 100% italiane; Turri Classico, ottenuto a freddo dalla provenienza 100% italiano dalle raccolte di novembre e dicembre; e infine Primizie del Fattore, una linea che è olio, ma anche pesto al basilico in olio extra vergine di oliva, patè di olive, olive snocciolate e olive giganti.

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