Un marketing sempre più empatico e data driven

Il sesto Report di Salesforce “State of marketing” delinea i trend in corso. In evidenza la necessità di un approccio complessivo della customer Journey

Giunge alla sesta edizione il report “Salesforce State of Marketing” in cui si analizzano in 30 paesi i responsi di oltre 7.000 esperti di marketing (di cui 300 in Italia) in ambito B2b, B2c e B2b2c. Lo studio evidenza come alcuni trend in atto siano stati accelerati dall’emergenza Covid, soprattutto nell’utilizzo delle tecnologie e dei dati. L’obiettivo è sempre più determinare situazioni di coinvolgimento del consumatore efficaci e questo genera priorità e sfide. Le prime tre priorità evidenziate dallo studio sono l’innovazione, l’adeguamento normativo correlato alla privacy e ai dati personali, il miglioramento circa l’utilizzo di strumenti e tecnologie. Nei prossimi 10 anni vi sono alcune tecnologie che avranno un impatto disruptive anche nel marketing come la tecnologia 5G e la realtà aumentata e virtuale. L’integrazione di più elementi e la capacità di conoscere e raggiungere il consumatore puntualmente, renderà il marketing one-to-one o one-to-cluster di tipo dinamico, sempre più automatizzato ed efficace. Secondo Andrea Buffoni, Regional VP di Salesforce Marketing Cloud: “La crisi Covid-19 sta costringendo i marketer italiani a ripensare ogni aspetto della propria attività, dalla definizione delle priorità e delle sfide strategiche, alle competenze tecnologiche e di team di cui avranno sempre più bisogno per migliorare sempre più la customer experience nella nuova normalità. I trend emersi in questa edizione dello State of Marketing sono una guida essenziale per tutti gli esperti di marketing che stanno cercando di capire come evolvere e trasformare il settore”.

I tendenze evidenziate dallo studio sono tre:

Il ruolo del marketing in azienda guadagna centralità e richiede sempre più leadership da parte delle persone che se ne occupano. Questo è dovuto all'elevata velocità del cambiamento. L’87% dei marketer italiani guida le iniziative di customer experience della propria azienda e questo richiede l’introduzione di innovazione sia in termini di tecnologie, sia in termini di organizzazione.

Si afferma e si consolida “marketing empatico” che determina nel vissuto del consumatore una “nuova normalità” in cui la profilazione e le azioni personalizzate assumono sempre più importanza. In questo contesto riveste un ruolo di primo piano l’intelligenza artificiale, necessaria anche per gestire e analizzare un numero sempre crescente di data source non strutturati (si pensi ai social). Il Report evidenzia che nel 2019 i marketer utilizzavano 14 fonti, che saliranno a 21 nel 2020. Il 79% dei marketer utilizza sistemi di Ai per personalizzare la cusomer experience delle persone.

I marketer possono raddoppiare il valore dell’azienda in quanto hanno l’opportunità di trasformare le relazioni con i clienti in valore commerciale. Un risultato conseguibile se si riesce a generare una customer journey ottimale che deve necessariamente comprendere la soddisfazione del cliente, l’engagement digitale e customer lifetime value (Clv, kpi misurato in Italia da solo il 45% dei marketer). Ancora, riveste un ruolo importante l’account-based marketing (ABM).

Secondo gli esperti, l'ostacolo all'innovazione in ambito marketing è correlato a logiche organizzative che sono retaggio del vecchio marketing. Quindi una struttura a silos che utilizza i dati conseguentemente. L'assetto organizzativo più avanzato è quello denominato dynamic in cui il Crm riveste un ruolo centrale ma che richiede sempre più dei dati di qualità. Le strategie stanno convergendo anche negli approcci: B2v e B2c hanno elementi comuni nella relazione con una frote spinta all'orchestrazione di tutte le parti che concorrono a definire la relazione.

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