Sempre più coccolati e curati: gli animali da compagnia acquisiscono ulteriore peso in termini di spesa per le famiglie italiane, parallelamente al valore rappresentato dall’emozione di adottarne uno. Cane, gatto, soprattutto, ma anche roditori e piccoli animali, diventano un vero e proprio componente della famiglia. La parte più consistente del giro d’affari rilevato da Nielsen intorno al petfood, escludendo quindi gli accessori, è rappresentato dal cibo per cani e gatti, il 90% del totale, in crescita dell’1%, con un valore pari a 1,2 miliardi di fatturato. Nielsen rileva uno spostamento sui segmenti superpremium, in particolare nel segmento secco, in crescita a doppia cifra, a dimostrazione di una tendenza a una nutrizione sempre più sana e personalizzata sul singolo animale. La tendenza alla cura (maggiore) è testimoniata anche nella crescita a valore degli snack per cani e gatti, rispettivamente 55,7% e 10,7%.
Lo scaffale cresce, e i produttori sono attenti e attivi. “Pur non disponendo di dati aggiornati sugli snack -prosegue Mauro Landini, vice presidente Conagit Spa (Giuntini Petfood)-, anche per il 2016 è rimasto il segmento più performante. E, in linea con i dati di mercato, anche le nostre performance aziendali sono state positive. Nel 2017 l’obiettivo è di incrementare la presenza nei canali ancora poco presidiati”. Positivi i riscontri forniti da Mars Italia, nel bimestre gen/feb 2017: l’anno è cominciato in crescita del 3%, grazie al segno più del cibo per gatti (2,3%) e cani (4%), guidati entrambi dal segmento monoporzione, care&treats e secco. “A chiusura del 2016 si è confermata la tendenza del mercato a una miniaturizzazione dei formati e una premiumizzazione dell’offerta -afferma Valentina Menato, marketing director Petcare&Food di Mars Italia-, un dato facilmente comprensibile se si pensa che sempre di più i nostri amici a quattro zampe sono considerati come membri della famiglia”. Il numero crescente degli animali da compagnia, in particolare cani e gatti, come rileva il rapporto Assalco-Zoomark 2016, pari a 14,5 milioni, unito all’attenzione maggiore da parte dei proprietari di animali, “ha permesso al settore petfood di muoversi in controtendenza rispetto ad altre aree merceologiche -afferma Nicola Lipomani, marketing director specialist di Purina-, continuando a crescere fino a un giro d’affari di oltre 1.914 milioni di euro per un totale di 551.200 tonnellate di prodotti commercializzati. In questo contesto -prosegue Lipomani- quale azienda leader nel petfood, Purina nel 2016 ha registrato una crescita totale Italia del 1,4% rispetto al 2015”. Vista la specializzazione negli articoli per piccoli animali e accessori, Rinaldo Franco analizza il proprio mercato di riferimento, in crescita con percentuali che variano dall’1 al 4% in base ai sottosettori, e mostra un andamento in positivo circa 2-3 volte superiore al mercato. “Nel 2016 salivamo del 6%, nel 2017 la tendenza è del 7% -dichiara Dan Franco, titolare di Rinaldo Franco- grazie al canale specializzato, che è anche il primo nel quale siamo entrati e quello che negli ultimi anni ha avuto un buon rilancio, anche perché abbiamo riposizionato alcuni assortimenti. Nella gdo lavoriamo soprattutto con gli ipermercati, dove eravamo abituati anche a crescere del 30%, mentre ora siamo qualche punto in attivo. Siamo presenti in misura marginale con una selezione di prodotti nei discount, nella gds, come nei brico, e nei grossi bazar non food spesso gestiti da imprenditori cinesi. Si tratta di un canale in sviluppo, con un numero rilevante di aperture”.
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