Un nuovo ruolo per gdo e farmacie

Ne parlano Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, Vito De Filippo, sottosegretario alla Sanità, Annarosa Racca, presidente Federfarma, Davide Gullotta, presidente Nazionale Parafarmacie italiane, Vittoria Contarina, presidente Federfarma Roma (da Mark Up 247)

L’articolo completo su Mark Up n. 246 con le opinioni di (da sinistra a destra):

E inoltre: le posizioni dell'Antitrust, i dati di mercato dall'istituto Bruno Leoni, le opinioni del consumatore da un'indagine di Toluna, il modello di business di Walgreens di Stefano Pessina (in basso a destra nella foto) e Ornella Barra.

L’Italia è uno dei Paesi maggiormente in ritardo nell’aprirsi alla libera concorrenza e non solo per la resistenza dei monopolisti. In tutto ciò incide anche il dna del Paese e il suo passato. La questione non è discutere se la concorrenza sia un bene o un male per i consumatori, ma piuttosto se si è in grado di aprire correttamente un mercato protetto. Le esperienze del passato (telecomunicazioni, autostrade in primis) destano preoccupazioni anche a livello politico. Queste considerazioni di partenza sono utili per affrontare il delicato tema della liberalizzazione della vendita dei famaci di fascia C nelle parafarmacie. Le pressioni delle parti sono molto forti: da un lato le lobby del farmaco si ergono difensori della salute del cittadino; dall’altra la gdo ne difende il potere d’acquisto, affermando che maggiori liberalizzazioni portano naturalmente ad un abbassamento dei prezzi. L’azione della gdo si è scatenata con la raccolta di firme attivata da Conad con l’obiettivo di re-inserire nel Ddl Concorrenza la vendita dei farmaci di fascia C in parafarmacia. Tuttavia è possibile fare una considerazione a priori: se le liberalizzazioni avvenissero correttamente, evitando di passare da un mercato protetto a uno monopolizzato, l’evoluzione delle esigenze delle persone e degli stili di vita potrebbe aprire possibilità per tutti: la gdo che garantirebbe un vantaggio economico al cittadino, la farmacia che potrebbe far evolvere il suo business. Non è una valutazione semplificatoria, ma una fotografia della trasformazione del mercato. Il canale tradizionale delle farmacie e quello delle parafarmacie nella gdo hanno posizionamenti molto diversi. La farmacia rimane un presidio territoriale fondamentale per il tessuto del Paese e nessuno, neppure la gdo, mette in discussione questa valenza. Di converso, il cittadino è maturato, è più consapevole e potrebbe rivolgersi anche a una parafarmacia per acquistare farmaci (prescritti dal servizio sanitario nazionale); a patto che tutto ciò sia regolato in modo da affrancare il settore dall’aggressione di logiche eccessivamente mercatistiche. In altre parole, ogni parte esprime delle legittime e buone ragioni: da un lato, la difesa di un sistema, quello delle farmacie, che ha dato molto al Paese, dall’altro il retail moderno e un consumatore evoluto, al centro, un legislatore in chiara difficoltà. Con l’obbligo di far eveolvere il mercato. In meglio.

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