Provare a difendere il food europeo parlando a una sola voce. È stato ripristinato al Parlamento Europeo di Bruxelles l’Intergruppo parlamentare su vino, alcolici e prodotti alimentari di qualità. Il ripristino del tavolo d'intervento mira a formare un fronte comune europeo contro la minaccia di ulteriori dazi del governo americano. Nel corso della riunione del 13 febbraio tutti i membri dell’Intergruppo si sono trovati d’accordo nell’affermare che, in caso di nuovi provvedimenti di difesa commerciale da parte degli Stati Uniti, dovrà essere la Commissione Europea a prendere le redini della negoziazione con Washington. La Commissione, nella persona del Commissario europeo per il commercio Phil Hogan, dovrà quindi rappresentare tutto il settore agroalimentare europeo che in questo modo potrà parlare con una sola voce ed esercitare il suo peso politico.
Importante
non cedere nel corso della trattativa
a eventuali accordi collaterali capestro che andrebbero
a svantaggio di tutto il nostro sistema agrifood
Paolo De Castro ha ribadito l’importanza di una risposta a una voce sola da parte di tutto il comparto agroalimentare europeo. L’errore più grande che si potrebbe commettere - secondo De Castro - è quello di assecondare gli americani, che vorrebbero trattare, invece che nei tavoli istituzionali proposti, con tanti piccoli interlocutori per esercitare la loro posizione dominante. Per evitare questa situazione, ha argomentato De Castro, è fondamentale che si scelga come negoziatore unico il commissario Phil Hogan in modo che l’Europa possa esercitare tutto il suo peso politico, soprattutto in vista del pronunciamento del World Trade Organization (WTO) sulla disputa Boeing.
ll presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, ha partecipato all'incontro di Bruxelles. Nel corso del suo intervento, Bertinelli ha ribadito le preoccupazioni per gli impatti sul business delle vendite del formaggio dop dei dazi americani. Bertinelli ha avuto modo di parlare alla presenza della presidente dell’Intergruppo Pina Picierno (S&D) e dei vicepresidenti Irene Tolleret (Renew) e Ignacio Zoido (PPE). Il Consorzio chiede di attivare le misure compensative per i danni già arrecati dai dazi e soprattutto per quanto il comparto dovrà far fronte nel 2020.
Il consorzio ha inoltre espresso il suo disappunto circa il tentativo americano di strumentalizzare una sentenza del WTO relativa al settore aerospaziale con l’obiettivo di attaccare l’agrifood europeo e il Parmigiano Reggiano in particolare. Washington, sfruttando la leva del potenziale inasprimento dei dazi, ha infatti tentato nelle ultime settimane di scardinare il sistema europeo di protezione della dop Parmigiano Reggiano che prevede che solo il prodotto originale italiano possa essere venduto sotto la denominazione “parmesan” all’interno del Mercato europeo comune.
“Gli Stati Uniti –ha affermato Bertinelli – sono il primo mercato extra-europeo per il Parmigiano Reggiano con 10 mila tonnellate importate nel 2018 (in aumento del +33% rispetto al 2012). Il pieno sviluppo del mercato americano è di cruciale importanza per la sostenibilità della nostra filiera composta da 330 caseifici, oltre 2.800 allevamenti e 50 mila persone coinvolte. Un sistema che genera un valore di affari alla produzione di 1,4 miliardi di euro – il più alto di tutte le dop”.
“In agosto e settembre abbiamo registrato un picco delle esportazioni perché gli operatori americani hanno fatto scorte prima dei dazi –ha continuato Bertinelli– si è generato poi un blocco del mercato con una sensibile riduzione delle esportazioni dei formaggi duri italiani: - 23,9% in ottobre, -53,6% a novembre -42,6% in dicembre”.
“Alla luce del brusco rallentamento delle vendite sul mercato americano, chiediamo con forza agli europarlamentari e alla Commissione di attivare le misure compensative per i danni già arrecati e soprattutto per i danni a cui dovremo far fronte per tutto il 2020” ha concluso il presidente.