Marco Lami, Presidente Unicoop Tirreno
Il nuovo Piano Industriale (PI) di Unicoop Tirreno, di durata triennale prevede sacrifrici su tutta la filiera, in particolare sull'efficienza energetica (risparmi pari a 6 milioni) e sugli immobili non strumentali. Previsto un rafforzamento del franchising

Il Consiglio di amministrazione di Unicoop Tirreno ha approvato e presentato alle organizzazioni sindacali il nuovo piano industriale (PI), incentrato sulle azioni previste per migliorare la gestione caratteristica anche attraverso la riduzione dei costi.
Il Piano si sviluppa sull'arco temporale del triennio, e prevede sia interventi migliorativi nella gestione e nel recupero dei costi, sia incrementi di concorrenza e costi di adeguamento: l’obiettivo principe è sbarcare in area sicura e positiva in termini di bilancio toccando un valore di 1,5 milioni nel 2019.
Unicoop è già reduce da un ricambio nel gruppo di direzione, con l’ingresso recente di Piero Canova alla direzione generale, di due direttori commerciali, di un direttore alle Operations e di uno al controllo e bilancio. Ed erano usciti il direttore generale "Attività Caratteristica" (sic!). I cambiamenti e i rimpasti nella compagine dirigente non si fermano qui e altre novità verranno ammannite il prossimo anno.
"Io e i miei principali collaboratori, insieme con il Presidente Marco Lami, siamo determinati ad applicare le linee di piano –commenta Piero Canova, direttore generale- con coerenza e severità. Ascolteremo tutti, dalle organizzazioni sindacali ai rappresentanti delle comunità, siamo aperti al confronto, ma abbiamo un compito non rinviabile né negoziabile: quello di riportare a reddito una Cooperativa da troppi anni in sofferenza".

Piero Canova, nuovo direttore generale di Unicoop Tirreno
Piero Canova, nuovo direttore generale di Unicoop Tirreno

Azioni previste nella gestione commerciale
In Toscana sono previsti interventi per migliorare l’offerta e la marginalità, in una rete sostanzialmente adeguata alle necessità di rilancio, con l’eccezione di una decina di punti di vendita minori che saranno sottoposti ad analisi più approfondite per deciderne la prospettiva fra rilancio, cessione o chiusura. L’obiettivo è disporre di una rete che possa competere ovunque e che ovviamente produca reddito.
In Lazio e Umbria Unicoop ha avviato una collaborazione con Coop Alleanza 3.0 per definire nuovi criteri di efficienza sul "front end" (assortimenti, politiche di vendita e promozionali) e sul "backdrop" (per es. logistico): questa sinergia dovrebbe propiziare miglioramenti delle vendite e della marginalità. Anche in queste aree la rete di vendita è oggetto di analisi per definire un assetto più razionale, oltre le cessioni dei mesi passati.
In tutta la rete si lavorerà per ridurre i costi di funzionamento: dai nuovi sistemi di gestione dell’energia e dalla revisione delle procedure di manutenzione Unicoop prevede di recuperare 6,5 milioni di euro in 3 anni. Nel Piano si delinea anche uno sviluppo della modalità franchising.

Costi di sede (Vignale): recupero di quasi 9 milioni in tre anni sul costo del personale
Costi di sede molti alti erano evidenti anche prima. Le scelte fatte negli ultimi mesi con la nascita della società Distribuzione Lazio Umbria e l’accordo con Coop Alleanza 3.0, la cessione di alcuni punti di vendita in Lazio e Campania, il passaggio a una nuova società eCommerce di Roma, e il cambio di gestione del Magazzino di Anagni, confermano la necessità di mettere mano all’organizzazione di sede per adeguarla ai reali compiti e ridurre il costo.
Nel Piano si prevede un recupero di 8,7 milioni di euro in 3 anni sul costo del personale di sede. Si sta lavorando per definire il perimetro dell’organico necessario e per individuare le strade di gestione di una fase di profondo cambiamento. Sui costi di sede è previsto anche un recupero nell’arco del piano di altri 4,2 milioni di euro di costi non del personale.

Azioni sulla gestione finanziaria e immobiliare
La gestione immobiliare è in revisione con il proposito di cedere gli immobili non strumentali (cioè quelli ceduti in locazione a terzi, come le gallerie commerciali) per l’attività caratteristica. Nell’area finanziaria, dopo la sottoscrizione da parte della nuova società Il Ponte (formata dalle cooperative di consumo e da Coopfond) degli strumenti finanziari partecipativi, è prevista una gestione di partecipazioni, investimenti, liquidità con la tradizionale prudenza d’impiego per arrivare nel triennio a una diminuzione  del prestito sociale e a un incremento del patrimonio autonomo per poter poi rimborsare i sottoscrittori della società Il Ponte nell’esercizio 2019 (rispettando il rapporto prestito/patrimonio fissato dalla Banca d’Italia).

 

                    

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