“È stato un lavoro lungo, ma alla fine ci siamo riusciti e siamo molto orgogliosi di questo risultato che mette al centro delle priorità la salute delle nostre persone e ci permette di guardare al futuro con maggior fiducia”, ci racconta Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio e presidente di D.it, a proposito dell’accordo che è stato firmato ieri sera relativo al protocollo da seguire per avviare le vaccinazioni in azienda.
L’accordo è stato sottoscritto tra i ministeri della Salute, del Lavoro e dello Sviluppo Economico e le associazioni di categoria del mondo del commercio e dell’industria (con la presenza di Confcommercio, Federdistribuzione, Confcooperative, Alleanza delle Cooperative, Confindustria), oltre che dai relativi sindacati dei lavoratori.
Tempi e modalità
L’accordo, del quale sono attesi gli ultimi dettagli, prevede che dalla seconda metà di aprile (se non si verificano intoppi) le aziende potranno procedere, in accordo con l’Asl di riferimento, a vaccinare tutti i propri dipendenti, ma anche i lavoratori atipici (ad esempio quelli con partita iva) presso i diversi uffici e stabilimenti sia presso le sedi territoriali delle diverse associazioni, considerate a tutti gli effetti come degli hub. Non solo anche i diversi centri distributivi della gdo potranno essere considerati dei riferimenti per le vaccinazioni
L'organizzazione
Inoltre, per facilitare l’organizzazione complessiva, soprattutto per quanto riguarda il commercio, il protocollo prevede anche aggregazioni di aziende e attività in modo da raggiungere un numero minimo di 50 vaccini e non disperdere inutili energie.
Il protocollo prevede anche il rinnovamento e l’aggiornamento rispetto a un anno fa delle procedure relative alla sicurezza sui posti di lavoro.