Dati Istat su vendite al dettaglio, Federdistribuzione: “Preoccupanti”

Gli ultimi numeri Istat del commercio al dettaglio relativi a marzo 2019 registrano -3,3% nelle vendite a valore, food a -6,4%

Negativi i dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di marzo 2019, che registrano un -3,3% rispetto a marzo 2018 nelle vendite a valore. A ribasso soprattutto l’alimentare, che segna un -6,4%, mentre il non alimentare si attesta a -0,5%.

“La diversa calendarizzazione della Pasqua nel 2019 rispetto al 2018 rende difficile commentare i dati relativi al mese di marzo e di conseguenza anche quelli dei primi 3 mesi dell’anno – sottolinea Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – Tuttavia i dati negativi della congiuntura di marzo su febbraio (-0,3% a valore) e del trend dei prodotti non alimentari (-0,5% a valore marzo su marzo) sono segnali di una dinamica delle vendite al dettaglio che rimane ancora debole. Anche confrontando i dati a quantità con quelli a valore nel periodo gennaio-marzo del 2019 e del 2018 (rispettivamente -0,6% e -0,5%) si evidenzia un mercato a inflazione zero e quindi incapace di creare una domanda in grado di stimolare l’offerta. Unica variabile positiva rimane l’e-commerce, anche in marzo in crescita dell’11,1%”

“Pur nell’aleatorietà dei dati di questo mese, dobbiamo dunque trarre un’indicazione di preoccupazione per lo sviluppo dei consumi, – continua Gradara – proseguendo in questo modo e senza una forte politica di sostegno ai redditi rischiamo di avviarci a un 2019 ancora fermo dal punto di vista delle vendite al dettaglio, dopo un 2018 chiuso con un modesto +0,1%. Un lungo periodo di stagnazione che necessariamente blocca investimenti e sviluppo, con inevitabili impatti anche in ambito occupazionale. Un quadro che rischierebbe di peggiorare drasticamente se dal 2020 dovessero essere applicate le clausole di salvaguardia su accise e Iva” conclude il presidente di Federdistribuzione.

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