Veronesi, l’innovazione al servizio della qualità

Luigi Fasoli, amministratore delegato di Gruppo Veronesi
Il Gruppo continua investire ad ampio raggio e in prospettiva: dalla sostenibilità alla logistica, alla ricerca & sviluppo

Gruppo Veronesi, prima realtà italiana con filiera completa e integrata, dalla produzione dei mangimi alla trasformazione e distribuzione di carni e salumi, diventa sempre più green. E, con l’avvio del quinto digestore anaerobico per la produzione di biogas, implementa le soluzioni sostenibili che guardano all’economia circolare. Ma il fronte si allarga alla ricerca d’avanguardia, con l’adesione a un innovativo progetto sul microbiota (“uno dei filoni di ricerca più promettenti”). E investe nell’industria 4.0: nel 2021 si appresta a inaugurare la seconda piattaforma logistica,  per la realizzazione di uno dei poli di distribuzione alimentare tra i più tecnologicamente avanzati d’Europa come sottolinea Luigi Fasoli, amministratore delegato del Gruppo Veronesi.

A San Martino Buon Albergo da poco è entrato in funzione il quinto digestore anaerobico da 2,5 milioni di euro. Con gli altri già operativi (investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro), permette di produrre biogas, energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Gli impianti dell’azienda consentono di trattare tutti i fanghi prodotti dalla depurazione del 100% delle acque reflue degli stabilimenti di produzione avicola AIA.

Siamo un’azienda radicata nel territorio ed è nella nostra mission impegnarci per promuovere uno sviluppo sostenibile, grazie all’utilizzo responsabile delle risorse naturali, frutto di un impegno trasversale a tutti i processi aziendali -aggiunge Luigi Fasoli-. Impianti fotovoltaici, produzione di biogas dagli scarti organici di produzione, azzeramento dei conferimenti in discarica (0,1%), risparmio idrico e depurazione in loco dei reflui per una restituzione in natura di acqua pulita sono solo alcune delle best practice di sostenibilità del nostro Gruppo”. Nel 2019 è stata effettuata una significativa opera di ottimizzazione dei viaggi per la consegna di prodotti freschi e freschissimi. Questo si è tradotto in una riduzione di 480 mila kg di emissioni di CO2 in atmosfera.

C'è l’adesione al progetto europeo Circles, coordinato dell’Università di Bologna, sul microbiota ottimizzato per allevamenti. Il Gruppo collabora con diverse università per favorire l’innovazione in tutti i comparti del settore, compreso quello della zootecnia. La recente adesione a Circles, il nuovo progetto europeo coordinato dall’Università di Bologna sul microbiota ottimizzato, ha portato direttamente il focus  su polli e maiali.

“Abbiamo reso la logistica -un anello fondamentale della nostra filiera- ancora più sostenibile. Inoltre, il nostro parco mezzi si sta rinnovando e sta diventando sempre più green, con una quota dell’80% di mezzi Euro 6, cui se ne aggiungono 30 alimentati da biometano. In Italia, diamo lavoro e reddito direttamente a 8.500 persone, che in considerazione della filiera integrata che muoviamo, e che oggi rappresenta un unicum nel tessuto industriale del Paese, raddoppiano. Ci impegniamo per rendere la nostra azienda sempre più competitiva ed efficiente, investendo ogni anno in media 100 milioni di euro nei nostri impianti e in tutta la filiera. Sull’esempio del nostro fondatore Apollinare Veronesi, proseguiamo quotidianamente con impegno, facendo crescere i territori in cui siamo presenti”.

“Gli animali sono parte essenziale della nostra filiera ed è naturale per noi aprirci a progetti che hanno al centro la loro salute, il benessere e la sostenibilità. Per questo consideriamo il progetto sul microbiota uno dei filoni di ricerca più promettenti, mettendo a disposizione le nostre competenze. Attraverso queste collaborazioni ad alto livello scientifico ci prefiggiamo di ottenere miglioramenti che a cascata raggiungano anche i consumatori, in termini di qualità e sicurezza nutrizionali”.

Diversi  i progetti in corso di realizzazione. Non ultimo la seconda piattaforma logistica di Gruppo a Vallese di Oppeano, la cui ultimazione è prevista per l’inizio del 2021. “L’investimento sull’ultimo miglio della nostra filiera è di oltre 40 milioni di euro. Darà vita a uno dei poli di distribuzione alimentare tra i più tecnologicamente avanzati d’Europa, grazie all’integrazione in un unico luogo delle applicazioni dell’industria 4.0 e della robotica più avanzata, in linea con le nostre politiche aziendali di sostenibilità e sicurezza alimentare che da sempre ci contraddistinguono”. Da Vallese partiranno carni avicole e salumi destinate sia al mercato italiano sia a quello estero. “La centralità della struttura favorirà l’ottimizzazione delle tratte e un’importante riduzione dei chilometri percorsi, con un risparmio fino a 250 mila chilometri di trasporto e il ‘taglio’ di 120 mila Kg di emissioni di CO2 in atmosfera”.

Nel 2019 ricavi per 3 miliardi

Veronesi ha chiuso il 2019 con un fatturato di 3,05 miliardi di euro, con l’export che incide per il 16% e ha raggiunto 79 Paesi. Con oltre 8.500 dipendenti e 23 siti produttivi in Italia, il Gruppo firma i prodotti di qualità a marchio AIA e Negroni, e Veronesi per la produzione di mangimi. Detiene inoltre brand che hanno saputo innovare interi segmenti, come aeQuilibrium, Bon Roll, Carne al Fuoco, Spinacine, Wudy, Fini Salumi, Montorsi e Negronetto.

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