Volumi in crescita per il Parmigiano Reggiano

Parmigiano Reggiano, Festività 2022: +17,4% le vendite nella distribuzione italiana
Nei primi quattro mesi dell’anno i volumi sono cresciuti nell’ordine del 2% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, con l’Italia che ha fatto meglio della media (+4,1%) e l’export in controtendenza (-2%),

Il 2023 è iniziato a buon ritmo per il Parmigiano Reggiano. Nei primi quattro mesi dell’anno i volumi sono cresciuti nell’ordine del 2% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, con l’Italia che ha fatto meglio della media (+4,1%) e l’export in controtendenza (-2%), a causa del temporaneo rallentamento nei flussi di esportazione, in particolare verso gli Stati Uniti, ma con buone prospettive di recupero nella seconda metà dell’anno.

Massimo storico nel corso del 2022

I numeri sono stati comunicati nel corso dell’assemblea generale dei consorziati, che ha approvato a larga maggioranza (91,5% dei consensi) il bilancio consuntivo 2022, che si è chiuso con dati record per quanto riguarda vendite e prezzi. Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 2,9 miliardi di euro contro i 2,7 miliardi del 2021 (+6,9%); al massimo anche il valore generato alla produzione con 1,8 miliardi di euro contro gli 1,71 miliardi del 2021.

Lo scenario di breve

A fronte di uno scenario macroeconomico influenzato dalla pandemia e dalle incognite legate alle incertezze causate dal conflitto in Ucraina, quali il caro energia, l’incremento del costo delle materie prime e un’inflazione crescente che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, la sfida principale del 2023 per il Consorzio è rappresentata dalla commercializzazione del picco di produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021.

Dal 2020 il Consorzio sta lavorando a un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo della domanda sia in Italia, sia soprattutto sui mercati esteri al fine di assicurare condizioni di equilibrio tra domanda ed offerta in un biennio in cui vengono immesse sul mercato le quantità di prodotto frutto della rilevante crescita produttiva del 2020 e 2021.

È in questo quadro che, di fronte ai confortanti segnali legati all’attuazione delle azioni di sviluppo commerciale 2023, è stata messa a punto una proposta per intervenire con il ritiro di 30mila forme, in modo da riassorbire l’accumulo “congiunturale” di Parmigiano Reggiano a stagionatura elevata registrato in questo momento di mercato, anche dal confronto con gli operatori. Questo accumulo, avverte il consorzio, rischia di compromettere le condizioni di equilibrio di mercato fino alla fine dell’anno in corso, quando si dovrebbero toccare con mano i riflessi del calo produttivo iniziato nei mesi estivi del 2023 e attualmente ancora in atto.

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