Vuoi provare le scarpe? Paga 10 euro!

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 284)

La notizia di quel negoziante che fa pagare 10 euro ai clienti che entrano nel negozio solo per provare le scarpe, pur senza avere nessuna intenzione di acquistare, avendo già deciso (a suo dire) di comprarle su internet, ha scatenato polemiche a non finire. Voi che ne dite? È giusto reagire così con la clientela ormai innamorata dello shopping online che “usa” il punto di vendita tradizionale solo come uno showroom? Dal punto di vista dei consumatori, simili atteggiamenti mi sembrano una drammatica istantanea della miopia di certi negozianti che non riescono a capire che quando si entra in uno store si vorrebbe ricevere ancora più accoglienza (e più servizi) piuttosto che chiusura. A parte le considerazioni sulla liceità della pratica, poi, mi chiedo come il commerciante possa distinguere tra chi prova un prodotto e non lo compra in perfetta buona fede (perché non gli piace) e chi, invece, si è recato nel pdv solo per verificare la taglia, per vedere come il prodotto gli sta addosso o verificare dal vivo il colore. Se la pratica dovesse diffondersi, ci sarà da divertirsi. Anche se continuo a sperare che si sia trattato solo di una provocazione mal riuscita. Per “rispondere” all’eCommerce suggerirei altre strade.
Cito il caso di Zalando che vedeva i propri bilanci messi in crisi dai troppi resi. Poteva far due cose: rendere la vita più complicata ai clienti, cercando di limitare il diritto di recesso (a costo di contravvenire al Codice del consumo) oppure inventarsi il servizio “camerino virtuale” che consiste nel recapitare più taglie a casa del consumatore, accettando di ritirare gratuitamente le taglie inadeguate. E tutti vissero felici e contenti!

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