Walmart richiede l’utilizzo della sua blockchain ai fornitori di verdura

In una lettera inviata a fine settembre, Walmart ha chiesto ai fornitori diretti di spinaci, lattuga e altri ortaggi di aderire alla sua blockchain per il monitoraggio degli alimenti entro il 31 gennaio 2019. Nel giro di pochi giorni il rivenditore ha istruito anche gli agricoltori, i partner commerciali e le imprese di logistica di questi i fornitori per l’adesione alla blockchain entro il 30 settembre 2019. La richiesta di Walmart arriva dopo 18 mesi di test del sistema di registro sviluppato da IBM.

Secondo Dole Food, Nestle SA e altri partecipanti, i test per tracciare mango, pollo, bacche, alimenti per l'infanzia e altri alimenti sulla blockchain di IBM, Food Trust, hanno prodotto una visione chiara del sistema alimentare rispetto alle attuali normative federali.

La blockchain per il monitoraggio degli alimenti aiuterà a individuare la fonte di contaminazione degli alimenti. E può contribuire a migliorare la sicurezza pubblica riducendo i tempi per il riconoscimento delle patologie. Secondo Frank Yiannas, responsabile della sicurezza alimentare di Walmart, questo consentirà un risparmio di denaro per i rivenditori e gli agricoltori che possono essere coinvolti da richiami di lotti di grandi dimensioni.

All'inizio dell'anno, milioni di sacchi e cespi di lattuga romana sono stati ritirati a seguito di una contaminazione da E. coli diffusa in 36 stati. Secondo i Centri per il  Controllo e la Prevenzione delle Malattie che hanno indagato, 210 persone si sono ammalate e cinque sono morte.

Yiannas è del parere che la direttiva rivolta ai fornitori per l’utilizzo della blockchain Food Trust, aiuterà l'industria alimentare a creare un quadro più completo del sistema alimentare di quanto sia attualmente possibile, ai sensi delle normative federali. Ed aggiunge che l'obiettivo è accelerare e migliorare l'accuratezza dei richiami ogni volta che emergono malattie alimentari o altri problemi.

"Blockchain può e deve essere utilizzato per promuovere la trasparenza in materia di sicurezza alimentare –ha dichiarato la vice presidente della sicurezza alimentare e della qualità di Dole, Natalie Dyenson-. Non avevamo coltivatori che fossero coinvolti in quell'epidemia. Tuttavia, quando uno fallisce, falliamo tutti perché i clienti non fanno distinzione tra la lattuga di un produttore o di un altro. Semplicemente non comprano lattuga. Ogni singolo produttore di lattuga negli Stati Uniti, in Canada e in Messico ha subito un danno finanziario."

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