Whole Foods, chi di (troppo) packaging ferisce…

di Silvia Ricci

Whole Foods ha dovuto recentemente eliminare dagli scaffali di alcuni punti di vendita del nord California le confezioni di mandarino sbucciato contenute in una vaschetta di plastica, a seguito di un tweet diventato virale : “se la natura avesse dotato questi agrumi di una buccia non avremmo dovuto usare così tanta plastica”. Il tweet postato da una giovane pubblicitaria insieme alla foto della confezione è stato retwittato oltre 60.000 volte in pochi giorni.oranges-Twitter

Il distributore ha prontamente reagito con un tweet che ammetteva “l'errore” e annunciava il ritiro.

Tuttavia in un comunicato stampa Whole Foods ha dichiarato che, mentre la varietà di mandarini sumus tornerà in vendita con buccia “al naturale”, verranno invece mantenute le vaschette confezionate di agrumi a spicchi, molto apprezzate dai loro clienti.

Se pensiamo che una quota stimata tra il 60-80% degli impatti ambientali proviene dai consumi delle famiglie, e che il cibo pronto e “ready to go” è in crescita, è evidente che anche l'offerta a disposizione dei consumatori debba fare i conti con la necessità di affrontare la crisi climatica e delle risorse. Non a caso alcuni big come Unilever fanno già riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite nello sviluppo della propria agenda sostenibile.

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