Wine-Web-Value

La web communication leva fondamentale per la valorizzazione dei nostri vini

La vendemmia 2015 segnerà per l’Italia il sorpasso quantitativo della Francia (dove si prevedono 46,5 milioni di ettolitri) e della Spagna (con 43 milioni di ettolitri), raggiungendo così la leadership mondiale tra i Paesi produttori. Buona parte di questa nostra produzione (circa 20 milioni di ettolitri) sarà esportata. Ciò a conferma della vocazione internazionale dei nostri vini.

Nel primo semestre di quest’anno (ancora periodo di crisi economica) l’export del mondo del vino è cresciuto del 6,5% rispetto al 2014 segnando un incremento di valore ed una riduzione delle quantità esportate. Come dire: quando tutto si riduce (anche per effetto della crisi), cresce il valore (quindi l’apprezzamento) dei nostri vini. Il Veneto resta la regione con una maggiore capacità di export (855 milioni di euro), seguita dal Piemonte (436 milioni di euro) e dalla Toscana (270 milioni di euro). La nostra produzione enologica si indirizza prevalentemente verso l’Asia centrale, Nord America e Unione Europea. Sensibili appaiono le differenze di valore nei vari mercati: nell’Ue si ha un valore di 1,96 euro per litro negli altri Paesi 3,90 euro/lt (dati Assoenologi). Lo stesso vino ha, dunque, valore diverso; ciò non può essere soltanto effetto delle distanze geografiche deriva anche da una diversa percezione del prodotto.

Tale asserzione trova riscontro ove si osservi come in contesti socio-economici evoluti, il consumo dei prodotti alimentari (e del vino in particolare) non risponda esclusivamente alle necessità di soddisfare bisogni primari, poiché esso risente di un insieme di componenti esterne allo specifico bene di consumo, che devono essere opportunamente comunicate e valorizzate.

Tale processo di valorizzazione oggi passa, inevitabilmente, da un sapiente uso della web communication, la quale impone l’uso di regole e principi, necessari per emergere e farsi riconoscere nel mare magnum di internet e, in primo luogo, l’utilizzo di specifiche parole chiave tramite cui rendersi rintracciabili. In una recente ricerca, realizzata con il mio gruppo di lavoro, abbiamo cercato di comprendere quali siano i vocaboli più impiegati dalla wine web communication con riferimento al vino “negroamaro”.

Lo studio, consultabile nella sua versione sintetica sul sito di Firm UniSalento (http://firmunisalento.it/il-negramaro-sul-web-le-parole-del-vino-che-narrano-il-territorio.html), si è incentrato sull’analisi dei testi pubblicati dai principali wine blogger internazionali, relativamente al predetto vino (si è poi proceduto anche con un confronto con importanti benchmark composti dai principali vini internazionali). Uno dei risultati emersi dalla ricerca riguarda la possibilità di individuare alcuni cluster tematici relativi ai principali temi trattati dai blogger quando parlano del vino negroamaro. Il primo gruppo (36,6% del totale dei testi studiati con un apposito software statistico di analisi semantica) è quello relativo alle caratteristiche organolettiche del vino, come dire: la qualità intrinseca è fondamentale (le parole più usate in tale gruppo risultano: “fruit”, “nose”, “palate”, “cherry”, “tannin”, “colour”, “intense”, “wood”, “tobacco”, “complexity”, “balance”, “red”). Il secondo cluster, con un peso di poco inferiore al primo (29,9%), è quello inerente i luoghi di origine del vitigno autoctono e alcuni aspetti che caratterizzano le aree rurali in cui il vino oggetto di studio viene prodotto (le parole impiegate risultano: “wine”, “region”, “italian”, “grape”, “variety”, “Puglia”, “Italy”, “special”, “producer”, “price”, “different”, “value”, “origin”, “indigenous”, “unique”, “ancient”, “specific”, “production”, “popular, “local”, “quality”, “Cantele”, “Primitivo”, “experience”, “culture”, “red”, “rosato”). Seguono poi il cluster composto da unità lessicali che riferiscono alla sfera della produzione vinicola (22,8%) e quello caratterizzato dai possibili abbinamenti gastronomici (10,7%).

Per cercare, quindi, di enfatizzare al meglio le potenzialità dei nostri vini, appare fondamentale riuscire a comunicare sul web in maniera chiara, usando appropriatamente determinate parole in contesti tematici ben definiti. Occorre cioè cercare di eliminare (o ridurre) il gap che potrebbe esserci tra quello che le imprese comunicano e quello che gli esperti o i consumatori ricercano sul web. Nel caso di specie non meraviglia il fatto che i principali argomenti trattati siano riferiti alla qualità ed ai territori d’origine. Ciò testimonia che il mondo del vino è formato da soggetti competenti e da consumatori che desiderano conoscere le varie caratteristiche che compongono il prodotto, con l’intento altresì di scoprire i luoghi di produzione e gli elementi più intangibili e ad elevato valore aggiunto a questo connessi (si pensi alle tradizioni colturali e culturali, alla storia, alle persone coinvolte nel processo di realizzazione del prodotto, etc.). Considerata la numerosità di vini esistenti e la viralità del web diventa fondamentale riuscire a comunicare in modo efficace (usando termini ed argomenti attrattivi) e coerente rispetto alle attese del mercato (oggi molto influenzato dai blogger).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome